imitation QNoi lo abbiamo visto la scorsa settimana, prima ancora che venissero divulgate le candidature agli oscar (ben 8) e ci è piaciuto.

Per tanti motivi: non  solo la storia, tratto da avvenimenti realmente accaduti e riassunti in un libro, ma anche per l’ottima ambientazione  e per la caratura del protagonista principale, candidato all’oscar come miglior attore: Benedict Cumberbacht attore inglese tra i più bravo degli ultimi anni che abbiamo apprezzato in 12 anni schiavi, Il quinto potere, into Darkness e molti altri.

E’ la storia Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia che insieme ad un gruppo di inglesi deve capire come funziona Enigma la macchina usata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per comunicare attacchi ed interventi bellici.

imitation 3QIl film si articola in tre diversi periodi con flashback  continui. Quello cruciale è sulla seconda guerra mondiale e sul gruppo di specialisti dove Turing ricopre il ruolo principale.

Il film si dipana lentamente ma è appassionante nella sua storia e nel rapporto che il matematico ha prima con i suoi colleghi poi con quella che è forse la sua unica amica  Keira Knightley.

Di grande effetto la frase che riassume in maniera sintetica il film: “Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare…”

Ottima l’ambientazione, eccezionale l’interpretazione di Benedict Cumberbacht a cui avremmo dato sicuramente l’oscar come migliore interpretazione della stagione se non avessimo visto Eddie Redmayne nel “la teoria del tutto” che lo supera nettamente.

“The imitation game” rimane comunque uno dei migliori film della stagione. Assolutamente da vedere.

18 gennaio 2015

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