Il fascino del cuoio, l’odore di concia, il profumo della pelle ricavata dagli animali ha inebriato Gino Amisano. Nato a San Salvatore Monferrato nel 1921, munito del diploma di ragioniere. Iscritto alla Facoltà di Economia e Commercio, interrompe per diventare imprenditore a soli ventisei anni; si dedica alla produzione di selleria per biciclette e moto.

Il Marchio AGV, con il significato Amisano Gino Valenza, sorge nel 1947, insieme alla fabbricazione di caschi in cuoio per motociclisti. E’ questo il momento in cui, nella Penisola, si sviluppa la motorizzazione di massa.

Gino ha il valido supporto della moglie Luciana Morando. La sua fantasia, la ricercatezza di uno stile selettivo, la sensibilità di individuare le esigenze, la conduce a divenire la  creatrice dei modelli.

Il mercato degli accessori, dell’abbigliamento per ciclisti, motociclisti, è in incremento, indi abbandona la produzione artigianale per passare all’industriale, impiegando le più moderne tecnologie.

Il cuoio delle calotte è sostituito da un nuovo tipo di  feltro nel 1949; nel 1953 il mercato è completato dal casco K, in fibra vulcanizzata.

I vantaggi per la sicurezza sono affiancati dall’adeguata produzione in serie, da cui l’impiego nuovi materiali, appositamente studiati per le esigenze emergenti.

È il 1954 quando presente il modello in fiberglass; nel 1955 è il primo a proporre il casco a scodella, per immettere quello tipo jet, come il settore della moda detta.

mostra agv - ILa versione integrale è in auge nel 1967, prodotto in vari esemplari con modelli avanzati, sia come qualità dei materiali: policarbonati, fibre di vetro, ecc…; come garanzia di affidabilità, possibili con l’assunzione di nuove tecnologie di produzione.

Dunque, i materiali migliorano, sperimenta il fiberglass X3000, poi fiberglass XR2000; quindi passa al kevlar, per arrivare al casco con il condizionatore.

La AGV ha introdotto nel 1958 la sponsorizzazione di manifestazioni sportive.

ecco il Gran Premio motociclistico Città di Alessandria;  le 200 miglia di Imola.

Il nome AGV, nel mondo, è legato alla Helmets World Cup, forte di tre ragguardevoli corse: la 200 miglia di Daytona, la 200 miglia AGV di Imola, la 200 moto Journal di Paul Ricard.

Hanno corso, con i caschi firmati AGV, grandi campioni, di motociclismo, di automobilismo dalla Formula 1 in poi.

                                                                                      Franco Montaldo


15 giugno 2014