casa - IE’ passato un mese esatto da quando, il primo maggio scorso, il Movimento per la Casa ha aperto le porte dell’ex sede della Banca d’Italia in Piazza della Libertà per porre con forza il tema dell’emergenza abitativa all’attenzione della politica, dei media e della città intera. Quel giorno di festa e di lotta – che ha visto la partecipazione di decine di donne, uomini, bambini e anziani– ha rappresentato per il Movimento, per le quindici famiglie che hanno scelto di occupare e per tutti coloro che credono sia possibile riconquistare dal basso diritti e dignità un momento importante e una grande vittoria. La garanzia da parte del sindaco di Alessandria di un intervento finalizzato ad impedire l’esecuzione degli sfratti in programma per il mese di maggio se il Movimento avesse lasciato l’occupazione, lasciava intravedere la speranza che gli enti istituzionali tornassero a prendere parola e a farsi carico della questione e ha permesso alle famiglie di tornare alle proprie case e vivere, almeno per un po’, senza la costante minaccia dello sfratto. O almeno così sarebbero dovute andare le cose.

In realtà questo mese non è passato sereno come si sperava: mente la maggior parte dei provvedimenti sono stati rimandati d’ufficio o prorogati dagli ufficiali giudiziari (comunque non oltre i primi giorni di luglio), giovedì scorso una delle famiglie organizzate con il Movimento ha subito lo sfratto esecutivo con l’intervento dei Carabinieri e Mohammed, insieme a sua moglie e a due bambini piccoli, si è trovato improvvisamente fuori casa. Nonostante si sia trovata una soluzione “tampone” per la famiglia, alloggiata per alcuni giorni presso l’ostello di Piazza S. M. di Castello, la gravità di ciò che è accaduto non può essere considerata una semplice casualità né il risultato di una pessima scelta individuale, ma l’ennesima prova dell’incapacità del mondo istituzionale nel trovare risposte concrete e reali ai problemi di chi quotidianamente vive il dramma abitativo. In questi ultimi anni l’emergenza casa sembra essere sparita dalle agende di chi governa la città, che, nascondendosi dietro alla mancanza di fondi e facendo il gioco dello “scarica barile”, ha chiuso gli occhi e finto di non vedere le migliaia di persone che ogni giorno subiscono i passaggi degli sfratti e/o che si trovano senza una casa.

Oggi più che mai cercare e condividere dal basso nuove soluzioni per riaffermare il diritto alla casa sembra essere l’unica strada percorribile. Proprio sulla scia di questo ragionamento oggi, domenica 1 Giugno, il Movimento per la Casa ha liberato dall’abbandono e dal degrado un altro edificio e il cuore dell’ex sede della guardia di Finanza in Via Verona 7 è tornato a battere. Uno spazio immenso e bellissimo, da anni disabitato e lasciato a sé stesso, comincia da oggi una nuova vita e si prepara a diventare una casa per le quindici famiglie occupanti, che nei prossimi giorni inizieranno, insieme agli attivisti del Movimento, a ristrutturare lo spazio e a trasformarlo in appartamenti.

Quando il Movimento per la Casa ha annunciato l’apertura di una nuova fase di lotta per il diritto alla casa in questa città è stato da subito chiaro che qualcosa era necessariamente cambiato riguardo le modalità e gli obiettivi con cui ci si metteva in cammino. Oggi attaccare la rendita e la speculazione, occupare stabili lasciati all’abbandono, riprendersi autonomamente il diritto ad abitare è diventata una necessità, ma soprattutto l’unica strada percorribile. Il mondo della politica ha ormai ampiamente dimostrato una cronica incapacità nel gestire il problema dell’emergenza abitativa, non esistono risposte o risorse per l’edilizia popolare o emergenziale, non esiste la volontà di trovare una soluzione alla centinaia di sfratti esecutivi in questa città, in poche parole non esistono alternative per tutte quelle famiglie che non riescono più a pagare un affitto.

Lasciare interi stabili inutilizzati di fronte al dilagare dell’emergenza abitativa è un’ingiustizia intollerabile: ritrasformarli in case per e con chi ne ha bisogno è un atto dovuto.

 Alessandriainmovimento.info


2 giugno 2014

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