strevi -IUna ‘Class action’ per evitare futuri incidenti stradali con conseguente ‘tributo’ di eventuali danni a cose e persone?. La problematica se la starebbero ponendo diversi automobilisti che giornalmente usufruiscono della ex strada statale 30 della Valle Bormida nei pressi dell’abitato di Strevi, popoloso comune Altomonferrino di oltre duemila residenti posto a soli cinque chilometri dalla città termale di Acqui Terme cui afferisce amministrativamente.

Il problema è stato sollecitato dal presidente dell’associazione acquese no profit LineaCultura, Massimo Garbarino: “Abbiamo e stiamo ricevendo quotidianamente non poche sollecitazioni da parte di numerosi cittadini indispettiti e talvolta preoccupati per lo stato di degrado in cui verserebbe il sistema semaforico posto dal 1996 al crocevia di Strevi per regolamentare il flusso veicolare da e verso Alessandria, Acqui Terme, Strevi e Rivalta Bormida e l’Ovadese”.

Massimo Garbarino

Massimo Garbarino

In sostanza, come evidenzia Massimo Garbarino in una nota ufficiale emessa lunedì 12 maggio 2014 risulterebbe che i semafori posti all’incrocio in questione dopo un sovrautilizzo con nessuna o limitata manutenzione da parte di chi di dovere starebbero praticamente collassando: “Va tenuto conto – si legge nel comunicato emesso dal presidente di LineaCultura, che con il sole ormai onnipresente soprattutto nelle ore a cavallo fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, così come in corrispondenza del crepuscolo una parte delle macchine in transito, compresi furgoni privati di corrieri, pullman e/o mezzi pesanti, “non sarebbe intelliggibile il passaggio semaforico fra il verde, arancione, rosso e viceversa”. Aggiunge il giornalista Garbarino: “In sostanza le fasature cromatiche dopo tanti lustri senza essere rinnovate o quantomeno riregolate starebbero ormai in pratica collassando mentre sono ormai palesemente ‘saltati’ gli intervalli temporali fra l’avvio di un semaforo e lo ‘stand by’ di un altro e viceversa.

stre vi 2IDa qui la proposta di alcuni cittadini di dar vita ad una raccolta di firme per ora telematica, affinchè si possano sensibilizzare le competenti autorità sulla problematicità di tale situazione potanzialmente foriera di eventuli pericoli di ‘autocrash’ fra mezzi a causa di un sistema semaforico inefficiente.

Da notare che tali semafori lungo la ex statale 30 in corrispondenza dell’abitato di Strevi furono installati già di per se a seguito di una precedente campagna mediatica di cui si era fatto interprete pure il compianto Dino Crocco di Telecity Italia Gold che, preso atto di quanto riportavano i media locali a livello provinciale e regionale subalpino e di Alto Monferrato, intervenne con la celebre rubrica ‘Tre minuti con…’ ottenendo in breve tempo che si intervenisse con l’ìnstallazione del sistema semaforico attualmente al centro delle proteste di molti utenti della strada: anche i due candidati per le prossime amministrative strevesi hanno inserito nei rispettivi programmi elettorali presumibili interventi in tal senso: si spera che una volta eletto, il nuovo primo cittadino si faccia garante presso le autorità preposte alla manutenzione e potenziamento dei semafori in questione.

Un ultimo accenno Massimo Garbarino lo fa anticipando una querelle che non passerà sicuramente inosservata ovvero la non per ora ripristinata croce luminosa innalzata al vertice del campanile della parrocchiale di San Michele Arcangelo, sempre nel Comune di Strevi.

 12 maggio 2014