Dante Davio

Dante Davio

Nel 2013 la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona aveva regalato al territorio oltre tre milioni di euro finanziando progetti di ogni genere.

Lo aveva annunciato il presidente Dante Davio che da dieci mesi regge quello che è considerato uno dei più importanti enti cittadini durante un’intervista  effettuata il  15 marzo scorso, sull’attività svolta dalla Fondazione  

A distanza di alcuni giorni lo abbiamo avvicinato nuovamente per chiedergli, alla luce della sua esperienza, come vede il futuro di Tortona e che ruolo può avere la Fondazione in questa situazione.

 

Tortona, come molte città italiane è in crisi e l’apporto della Fondazione spesso è importante per realizzare progetti ed iniziative, ma cosa bisognerebbe fare, secondo lei per risollevarla?

La nostra città sta vivendo un momento particolarmente difficile. La soppressione del Tribunale e le vicende dell’Ospedale ne sono un chiaro sintomo.

Mai come in questo contesto di crisi del Paese, la presenza sul territorio di una Fondazione bancaria è determinante per supplire in qualche modo alle difficoltà dell’amministrazione pubblica a far fronte a situazioni di bisogno crescenti.

Come risollevare Tortona? Mi permetta di citare Papa Francesco: … “non ho ricette nuove, e non credete a chi dice di averle: non ci sono”.

Il benessere di una comunità cresce se si riesce ad attirare sul territorio “conoscenza”, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie e della ricerca applicata, “investimenti” da chi è interessato a sfruttare la felice collocazione geografica di Tortona e “turismo di qualità”, legato alla valorizzazione del paesaggio e della storia locale. La Pinacoteca della Fondazione credo rappresenti un tangibile segnale in questa direzione.

In un recente sondaggio di Oggi Cronaca il 35% dei tortonesi chiede al futuro Sindaco di dedicare maggiori risorse allo sviluppo del turismo e delle manifestazioni. Crede sia utile a rilanciare Tortona?

Se Le rispondessi di no sconfesserei anni di lavoro della Fondazione.

Mi basta citare un passaggio di un articolo comparso pochi mesi fa su “Artribune”: “Negli ultimi anni si sono moltiplicate le mostre sull’Ottocento italiano e sul Divisionismo in particolare. Ora, dopo l’apertura di un ottimo museo dell’Ottocento a Milano, le Gallerie di piazza Scala, si aggiunge un altro punto fermo: quello rappresentato dalla Pinacoteca della Cassa di Risparmio di Tortona, vero e proprio museo del Divisionismo”.

Molti altri critici hanno usato l’espressione di casa del Divisionismo, Museo…sembrava un sogno irrealizzabile solo pochi anni fa.

Le competenze interne e le competenze che abbiamo portato sul territorio, quelle di cui facevo cenno poc’anzi, hanno reso possibile tagliare un primo traguardo così importante.

Abbiamo investito in questi anni 450.000 Euro per la realizzazione del Museo Diocesano d’Arte Sacra, abbiamo lavorato sulla valorizzazione del maestro Peppino Sarina, abbiamo sostenuto sin dal primo momento il Festival musicale Arena Derthona.

Bisogna lavorare con entusiasmo ed intelligenza convogliando risorse umane ed economiche su obiettivi chiari e condivisi.

 Quali sono i progetti della Fondazione per il 2014?

Assistenza ai soggetti svantaggiati attraverso l’immobile ex stazione autolinee, Parco del Castello, area giochi zona stazione, progetti nel settore dell’istruzione sono e saranno, almeno per il 2014, i filoni principali di attività per la Fondazione.

 C’è qualcosa di particolare che anche negli anni a venire vorrebbe vedere realizzata?

Vorrei che la Fondazione realizzasse progetti per e con i giovani. Trasferimento di conoscenza sul territorio grazie al supporto del nostro Ente e al museo del divisionismo, punta di diamante dell’offerta turistica del territorio.

Angelo Bottiroli


24 marzo 2013