Condominio - I“Il livello di povertà delle famiglie è in costante aumento, il problema casa ha oramai raggiunto un livello critico e non si può continuare a ragionare solo in termini di emergenza contingente”, il grido d’allarme di Gian Paolo Demartini, segretario generale del SICET CISL di Alessandria-Asti.

Per il Sindacato che si occupa degli inquilini la politica deve riconoscere la drammaticità del disagio abitativo ed ha l’obbligo di adottare misure strutturali per mostrare una volontà d’inversione di tendenza dopo anni di totale disinteresse.

E’ giunto il momento di confrontarsi a tutti i livelli (a partire dal Governo per passare dalla Regione Piemonte per arrivare ai Comuni del nostro territorio),sul futuro delle politiche abitative in questo Paese. Per cominciare è necessario introdurre nella Legge di Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, la possibilità di:

1 introdurre agevolazioni fiscali come detrarre l’affitto corrisposto dal reddito degli inquilini equiparandolo al pari degli interessi passivi mutuo prima casa;

2 eliminare l’agevolazione della cedolare secca ai contratti stipulati a canone libero e mantenerla ai soli contratti concordati (accordi territoriali), ed utilizzare le risorse resisi disponibili per aumentare le detrazioni all’inquilino in sede di dichiarazione dei redditi;

3 cancellare la previsione di far pagare una parte della tassa patrimoniale (Tasi) agli inquilini ed aumentare le risorse destinate ai Fondi di sostegno per il sostegno all’affitto (100 milioni di euro) e per la morosità incolpevole (40 milioni di euro), contemplati dalla legge di conversione del decreto legge sull’IMU per i prossimi due anni.

 

Prosegue il sindacalista: “Occorre poi intervenire con misure sociali che riducano gli sfratti per tutte quelle famiglie con redditi minimi e in cui si è verificato un licenziamento o la messa in cassa integrazione; abolire l’IMU sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica perché sottrae risorse agli enti gestori per la manutenzione/riqualificazioni degli immobili e per le nuove costruzioni. A livello Regione Piemonte occorre ragionare sull’opportunità di apporre correttivi alla Legge 3/2010 (Edilizia Residenziale Pubblica – ATC) in particolare sui criteri di accesso al Fondo Sociale che sono troppo restrittivi e penalizzano molti assegnatari”.

Il sindacalista evidenzia infine l’importanza di un intervento finalizzato a evitare conflitti di ordine pubblico tra chi risiede correttamente negli immobili ATC o chi è in attesa di regolare assegnazione e chi li occupa abusivamente gravando sulla collettività, senza dimenticare di avviare una discussione con i Comuni sulla nascita di un unico Fondo di emergenza abitativa che dia soluzioni concrete alle famiglie, e dove possano confluire tutte le risorse dedicate alle politiche abitative.

Gli esperti del SICET (www.alessandria.cisl.it/sicet_Cisl.htm) sono a disposizione per fornire risposte e sciogliere dubbi a tutti coloro che hanno problemi abitativi: gli uffici sono presenti nelle sedi CISL della provincia di Alessandria ed Asti: Alessandria in via Tripoli 14 (tel. 0131-204735), Acqui Terme, Arquata Scrivia, Casale Monferrato, Gavi, Novi Ligure, Ovada, Tortona, Valenza ed Asti in via XX Settembre 10 (tel. 0141 530266).

 15 novembre 2013