Le tre Organizzazioni Agricole Alessandrine (Coldiretti, confargricoltura e Cia) ultimamente hanno più volte posto l’attenzione sulla questione maltempo alle istituzioni, oltre che all’opinione pubblica.

Le precipitazioni di carattere eccezionale e straordinario che si sono susseguite dal mese di marzo fino ad oggi – e non sembrano dare tregua anche nei prossimi giorni – hanno generato notevoli problemi nelle nostre campagne.

Sulle coltivazioni autunno-vernine (quali frumento tenero e duro, orzo, triticale per citare le principali) i danni sono dovuti alla sommersione delle colture e al ritardo (che in molti casi ha assunto caratteristiche di assoluto impedimento) delle operazioni colturali, indispensabili per la perfetta riuscita delle coltivazioni.

“Questo anomalo andamento meteorologico si ripercuote negativamente anche sulle colture primaverili: infatti, l’impraticabilità dei terreni ha impedito ed impedirà la loro semina. Moltissimi terreni non riusciranno ad essere coltivati con ripercussioni economiche di straordinaria gravità per le aziende colpite” dichiarano i presidenti Roberto Paravidino (Coldiretti), Luca Brondelli (Confagricoltura) e Carlo Ricagni (Cia).

Tra le colture primaverili cipolla, patata, pomodoro e barbabietola da zucchero stanno patendo danni di tipo parassitario e patologico. Per il pomodoro inoltre la concentrazione delle superfici trapiantate potrebbe provocare gravi ripercussioni logistiche e organizzative durante le fasi di raccolta e consegna all’industria di trasformazione.

La situazione sul mais, coltura primaverile di eccellenza della nostra provincia, vede che gran parte della superficie ad essa destinata non è ancora stata seminata e le colture presenti in campo stanno subendo diradamenti e ritardi vegetativi e sono più soggette agli attacchi dei parassiti.

Non sfuggono a questa situazione neppure le colture frutticole e viticole, sulle quali il maltempo ha influito non solo a livello fitopatologico, ma soprattutto in termini di capacità produttive. La flessione nelle previsioni di produzione assumerà probabilmente livelli decisamente preoccupanti.

“Merita particolare attenzione anche il danno a infrastrutture, strade, fossi, terreni collinari interessati da frane e smottamenti: per il ripristino di queste infrastrutture le aziende dovranno sopportare spese che non potranno essere sostenute in base alle previsioni dei bilanci annuali” commentano i Presidenti delle tre Organizzazioni.

Per tutti questi motivi, cogliendo una sempre crescente preoccupazione da parte degli associati, Coldiretti Confagricoltura e Cia Alessandria sono a richiedere che venga dichiarato lo Stato di calamità naturale in tutta la provincia di Alessandria e che possano essere deliberati interventi di aiuto e di soccorso a favore delle aziende agricole.

 18 maggio 2013