Essere genitori oggi appare un compito notevolmente complesso e molti si possono trovare spiazzati ed in difficoltà di fronte a situazioni nuove che non riescono a comprendere appieno. A fronte di ciò, la scuola primaria “f. bogliolo” di Villalvernia dell’ ISTITUTO COMPRENSIVO “TORTONA B” si è notevolmente mobilitata, proponendo Conferenze a tema che richiamano sempre un pubblico di genitori ed insegnanti attenti. Compito delle Conferenze curate dalla dott.ssa Concettina Caristo, psicologa dell’età evolutiva, è stato dare degli strumenti di riflessione su temi generali.

Tra gli argomenti proposti quello dell’apprendimento scolastico in relazione allo sviluppo psicologico del bambino è partito dalla chiara consapevolezza di quanto l’affettività possa facilitare o inibire, accelerare o ritardare la funzione conoscitiva. “E’ ormai chiaro, spiega la dottoressa, che non è possibile promuovere un apprendimento senza capire cosa succede dentro, emotivamente, nel momento in cui si interagisce con i bambini, soprattutto con coloro i quali vivono delle situazioni di disagio. Escludere questi aspetti significa porre come base dell’apprendimento le motivazioni estrinseche (ricompense o punizioni, apprezzamento o disapprovazione), piuttosto che un reale interesse, una sincera curiosità nei riguardi del cosa apprendere”.

All’interno, poi, del rapporto tra genitori e figli, può spesso succedere che un genitore proietti sul figlio aspettative personali, bisogni inappagati. Si vorrebbe un figlio perfetto, felice, a cui quindi deve corrispondere un genitore altrettanto perfetto e soddisfatto. Purtroppo nella realtà non è così ed alcuni genitori attribuiscono questo a delle loro inadeguatezze, mentre a volte si tratta semplicemente di una sorta di ansia da prestazione. “Essere genitori oggi – ricorda la dottoressa Caristo- significa prima di tutto essere consapevoli che i propri figli non vogliono e non hanno bisogno di un genitore perfetto, ma di un genitore “sufficientemente buono” (come diceva Winnicott) .In quanto genitori si ha quindi come compito non quello di ricercare un’ideale di perfezione, ma quello di accettarsi con le proprie qualità e limiti, cercando di esserne sempre più consapevoli e imparando a migliorarsi ove possibile.” Per fare ciò, è necessario anche che il genitore impari a lasciare che il bambino faccia esperienza della frustrazione, perché proprio le piccole frustrazioni quotidiane sono necessarie alla sua crescita in quanto lo spingono a cercare altro e a prepararsi gradualmente ad affrontare l’esterno verso il quale si ha il dovere di insegnarli ad avere un’intelligente fiducia.

 Istituto comprensivo Tortona B


19 maggio 2013