Collodi? Pinocchio? Qualche ragazzo li legge ancora?

Li abbiamo conosciuti meglio a scuola, incontrando il professor Giuseppe Polimeni, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e Milano, e il dottor Gino Bartalena, noto alla vita culturale tortonese, i quali ci hanno piacevolmente intrattenuti sul romanzo ottocentesco.

E’ stato un incontro vivace, ricco di stimoli, curiosità, domande e risposte, letture drammatizzate, emozioni, coinvolgimento e interesse generale.

Il romanzo, intitolato “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, è stato pubblicato a puntate su “Il giornale dei bambini” e ha avuto un grande successo.

Da Carlo Lorenzini e la società del suo tempo, all’Unità d’Italia, ai valori passati e presenti, alla scuola, allo studio, all’affermazione personale, agli affetti familiari, adulti e ragazzi hanno affrontato il tema in maniera interattiva, con una partecipazione semplice e spontanea.

In particolare ci ha colpito l’amore generoso di Geppetto, sempre pronto a sacrificarsi per il figlio e a perdonarlo. Peccato che Pinocchio sia così ingenuo da cascare sempre in qualche imbroglio del gatto, della volpe e di altri perdigiorno…

Ma il burattino-bambino ha ancora un senso per noi?

Attraverso la lettura drammatizzata di Bartalena e le riflessioni con il prof. Polimeni abbiamo scoperto con questa metafora della vita un po’ di Pinocchio in ognuno di noi, viziati quando vogliamo avere tutto subito e senza fatica, quando lasciamo che prevalga la nostra pigrizia, la creduloneria, l’impulsività esagerata, le bugie, i propositi che poi non manteniamo, gli obiettivi che manchiamo…

Come Pinocchio però siamo anche pronti a pentirci, ad impegnarci per cambiare, a riconoscere i nostri sbagli per poi rifarne di nuovi, a compiere inaspettati gesti di generosità che rendono migliori.

Questa storia ci è davvero piaciuta, soprattutto perché l’abbiamo vissuta divertendoci molto.

I.C. Tortona B- Scuola sec. I grado “Mario Patri” classe I A



 12 marzo 2013