lugano marconi 2Quella mattinata d’autunno nella Val Curone è stata per noi particolarmente bella: eravamo immersi nei variopinti colori della natura, nel profumo delle mele e delle castagne e …..della vita semplice e appassionata di Gian Luigi Lugano, detto Sergio, ciclista dilettante del nostro Campionissimo di ciclismo, Fausto Coppi.

Ci ha accolto nella sua bella casa, ci ha mostrato subito il suo tesserino da ciclista della SIOF, le foto e le riviste su Coppi.

Quando giovanissimo tenne testa a Ettore Milano sul Passo del Turchino, lui disse a Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco di Fausto Coppi, “ Guacei un po’ sto fiulein chi” (in dialetto novese); così, all’età di 18 anni Lugano è entrato nel collegio di Biagio a Novi Ligure e successivamente ha partecipato ai suoi allenamenti come dilettante con Coppi.

Commosso al ricordo di Coppi e “di quei tempi”, ci sottolinea con orgoglio e felicità la vita ciclistica di assistenza e di rifornimento che lui e i suoi compagni di squadra portavano al grande Fausto. Ci descrive a lungo alcune gare e tanti ciclisti, suoi compagni di squadra: Ettore Milano, Luciano Cassano, Sandro Carrea, Nino Defilippis, il caro Franco Giacchero e altri ancora.

Lugano ci dà un’indimenticabile lezione di vita: la squadra era sempre unita, anche se si verificavano alcune discussioni nessuno serbava rancore, l’importante era “essere tutti per Coppi e Coppi per tutti noi”, felici di correre in bicicletta, in mezzo a tanti fan, felici di vincere e di vivere con semplicità e allegria! Questa sua affermazione ha fatto riflettere a lungo noi ragazzi: la squadra è come la classe, quindi anche noi alunni con esigenze e caratteri diversi dobbiamo impegnarci per andare d’accordo, rispettarci e imparare a diventare buoni cittadini!

Dalle foto e dagli articoli che noi ragazzi abbiamo letto con Lugano si è capito non solo la contentezza di essere un gregario di Fausto Coppia anche che l’amicizia e lo sport sono importanti nella vita di una persona.

Grande è stato ed è il dispiacere di Lugano per l’improvvisa morte di Coppi: “era un uomo fatto ad hoc per il ciclismo, aveva un’ottima capacità toracica, gambe muscolose e lunghe, oltre a un cuore d’oro!”

Lugano non lo ha mai dimenticato, i suoi occhi rivivono la felicità di quando era il suo gregario; dopo l’esperienza di ciclista ha fatto il meccanico e ci ha mostrato con umiltà e soddisfazione la sua officina, insieme alla gentile moglie Vanda.

Pertanto ringraziamo di cuore il signor Lugano per averci ospitato, per la grande disponibilità e la grande gentilezza d’animo. Anche con lui ci complimentiamo per la sua lodevole esperienza ciclistica, ricordando che essere gregario è un ruolo indispensabile a tutti i grandi dello sport!

Grazie mille Gian Luigi.

 Alessia Mancia, Rosalina Baldassarre, Riccardo Daffonchio, Umberto Di Giacomo e Giulia Mungo