Il problema dell’ospedale sta raggiungendo la massima attenzione e in attesa del consiglio comunale tematico Rifondazione Comunista parte lancia in resta con una serie di proposte e suggerimenti.

Daniela Cauli

Daniela Cauli

“Ancora una volta – dice il segretario Daniela Cauli – la realtà ha confermato quello che andiamo dicendo da un anno rispetto alla situazione Sanità, ovvero che è in atto un progetto di smembramento dell’ospedale di Tortona e, più in generale, uno smantellamento e un taglio massiccio dei servizi e delle cure forniti dalla sanità pubblica, a danno dei pazienti e a tutto vantaggio delle strutture private. Come evidenziato nel dibattito pubblico dei giorni scorsi, il Direttore generale ASL Paolo Marforio, ha messo in evidenza che non esiste alcun piano sanitario. Si procede a tentoni, nella nebbia, senza competenze nè progettualità e senza alcun confronto democratico con gli operatori sanitari, i cittadini, le associazioni che lavorano nel settore; unico parametro: i numeri delle prestazioni e l’esigenza di tagliare i costi. Punto e basta. Abbiamo appreso in quella occasione (e con noi, cittadini , operatori e giornalisti, cosa che riteniamo gravissima!) che sono già stati trasferiti da Tortona a Novi Ligure ben tre reparti: urologia, oculistica, laboratorio analisi, a cui si andrà ad aggiungere ben presto ginecologia-ostetricia.”

Secondo Rifondazione, ma non solo non vi è nessuna razionalità in quello che ci si ostina a definire un piano di “razionalizzazione”: vengono ridotti i fondi al Cisa per un importo di circa 1.100.000 euro, i sindaci lamentano scarsa informazione, i cittadini e gli organi di informazione non sanno nulla. Tagliati posti letto, cure e servizi. In realtà non è accettabile che chi sostiene la Giunta Cota – piena promotrice di questi tagli – faccia finta di scoprire oggi come stanno le cose, quando l’allarme è stato lanciato- da noi e non solo- più di un anno fa!

“Al Sindaco Berutti – conclude Daniela Cauli – diciamo ancora una volta di scegliere: o con i cittadini e gli operatori sanitari, a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute -che va garantito a tutti indipendentemente dal reddito e dalle possibilità di spostamento- o con la Giunta Cota, da lui e dalla maggioranza dell’Amministrazione comunale di Tortona sostenuta! Abbiamo chiesto un confronto continuo tra Regione, ASL ed operatori sanitari, associazioni, cittadini, Tribunale del malato, oltre che ovviamente con i sindaci e le rappresentanze sindacali (ci è stato risposto che tale confronto “non è applicabile su larga scala”…!); abbiamo chiesto un consiglio comunale aperto su questo tema (che probabilmente non verrà dato, come al solito questa Amministrazione ha paura che i cittadini prendano parola direttamente!), chiediamo un impegno reale di tutti a difesa non del presidio ospedaliero di Tortona contro quello di Novi, poichè la riteniamo un’impostazione sbagliata, non è questione di campanilismi, bensì di ragionare su spese e costi: perchè buttar via più di 6 miliardi di euro nella costruzione della linea ad alta velocità Genova- Tortona (ben sponsorizzata dalla Regione e anche dal Pd difensore dell’ospedale..) e tagliare sui servizi sanitari? Perchè mettere le fasce più deboli, anziani, persone sole o con difficoltà di spostamento e di reddito, nelle condizioni di non poter accedere ai servizi e dunque di non potersi curare?”

 3 febbraio 2013