Trovo singolare che la obbligata vendita dei “beni di famiglia” sia vista come un fatto essenzialmente positivo; come se una famiglia che si vende la casa per pagare i debiti fatti dai suoi componenti dovesse farne un vanto.

Premesso che l’attuale amministrazione comunale paga per gli errori che non sono solo suoi, mi parrebbe necessario riflettere sui fatti di oggi come sul percorso che qui ci ha portato.

Oggi e’ incontestabile che il comune di Tortona e’ obbligato a vendere, con la conseguenza che il prezzo dei beni venduti ne subisce le prevedibile ed ovvie conseguenze negative, per sanare un bilancio gravemente deficitario per una cattiva amministrazione complessiva ed una deficitaria visione strategica che parte da lontano. Vero e’ anche che chi si ritrova con il “cerino acceso in mano” necessariamente si brucia le dita; quindi e’ apprezzabile l’attivita’ svolta in tal senso dal comune solo per quanto attiene l’alienazione dei beni in questo particolare momento di gravi difficolta’ che in ogni caso sono riconducibili agli amministratori attuali come a quelli delle gestioni precedenti.

Detto questo la riflessione piu’ attenta che dovremmo fare mi parrebbe questa: Voghera, molto simile a Tortona come citta’, ha investito a Tortona quanto ha guadagnato in anni precedenti. Significa che se per Tortona i beni ceduti sono stati un peso che hanno prodotti debiti per Voghera invece hanno creato gli utili che oggi consente ai suoi amministratori di fare un vantaggioso shopping a Tortona che per contro è costretta a cedere i suoi beni per non affogare nei suoi stessi debiti.

Conclusione: la strategia di Voghera, nel medio e lungo periodo, ha prodotto ingenti utili da reinvestire mentre a Tortona ha prodotto ingenti debiti da ripianare.

Quindi? Gli amministratori delle due realta’ avevano ed hanno qualita’ personali di altro spessore professionale che nel tempo sembra abbiano prodotto risultati diametralmente opposti.

Nessuno si deve offendere perche’ sono sempre le qualita’ degli uomini che fanno la differenza; e le risorse di qualita’ prima di attribuire responsabilita’ pur esistenti e consistenti ad altri, risolvono i problemi e si avvalgono della collaborazione solo di uomini altrettanto validi, seri e capaci provvedendo alla loro sostituzione se necessario ammesso che in primis chi li coordina, in questo caso il Sindaco di oggi ma anche quelli di ieri, non sia ne ricattabile ne condizionato. Il problema e’ sempre e solo una questione di “schiena dritta” sia nel pubblico che nel privato.

Grazie dell’attenzione e buon lavoro.

Lettera firmata



Come redazione aggiungiamo che i dipendenti dell’Asmt non sono affatto contenti della vendita e il malumore si avverte soprattutto tra la maestranze: accusano il Comune di non essere stati neppure interpellati.

19 dicembre 2012