Aristor, la società che fornisce i pasti nelle scuole di Alessandria e Valenza è stata posta in liquidazione e chiuderà i battenti. La decisione è stata presa mercoledì mattina, durante l’assemblea dei soci ed è scaturita a causa delle perdite che l’azienda ha accumulato nei confronti di M.O.S.E.S. (Monferrato servizi sociali) e degli accantonamenti che ha dovuto effettuare per crediti nei confronti del Comune di Alessandria prima del 31 dicembre 2011. Queste operazioni hanno portato la società in grave perdita.

La sede Aristor in zona D3

Il Comune di Alessandria che detiene il 15% delle quote della società si è astenuto e ha precisato che si augura che le scelte intraprese dall’assemblea e con il voto favorevole di Compass Group (che detiene l’85 per cento delle quote), non pregiudichino in alcun modo i servizi che la società è impegnata a compiere.

La decisione di mettere in liquidazione l’azienda, infatti, non dovrebbe pregiudicare il servizio mensa nelle scuole delle due città: secondo quanto emerso, infatti, da qui alla fine dell’anno si inizierà l’iter procedurale per la chiusura dell’azienda e per il prossimo anno scolastico saranno i comuni a doversi preoccupare di trovare una nuova azienda a cui affidare il servizio di refezione scolastica.

 

IL DIRETTORE RASSICURA I GENITORI

“Salvo stravolgimenti al momento non previsti – dice il direttore di Aristor Mauro Brescia – il servizio di refezione scolastica sarà garantito fino alla fine dell’anno scolastico. Ci tengo a rassicurare i genitori.”

Il problema adesso sono i 130 dipendenti di Aristor che rimarranno senza lavoro. Un dramma nel dramma di una città in dissesto. Ovviamente verranno attivati tutti gli ammortizzatori sociali e la situazione verrà discussa con le organizzazioni sindacali, ma il problema rimane.

“Purtroppo – aggiunge Mauro Brescia – la decisione di mettere in liquidazione la società era nell’aria e noi rimaniamo senza lavoro. Mi auguro che molti lavoratori possano essere assunti da altre aziende grazie alla loro professionalità, ma per il momento non sappiamo ancora nulla e tutto è aleatorio.”

La decisione di chiudere l’Aristor è stata presa a Milano nella sede di Compass Group che però, non potrà assorbire nessuno dei 130 dipendenti Aristor, in quanto l’azienda a quanto pare, ha già dichiarato un esubero di 800 dipendenti. Cosa succederà quindi ai lavoratori?

Difficile fare previsioni: il comune di Alessandria, però, almeno per il momento si focalizza sul presente che è quello di garantire i pasti nelle scuole.

“Qualora le scelte dell’assemblea dei soci Aristor – ha dichiarato l’assessore alla Sostenibilità Economica, Pietro Bianchi – dovessero comportare disservizi nelle attività attualmente affidate all’azienda, il Comune di Alessandria si riserva ogni azione a tutela dei diritti dell’Amministrazione e dei cittadini utenti del servizio che sono soprattutto i bambini”.

 14 novembre 2012