Rifondazione comunista non ci sta alle giustificazioni dell’azienda Lazzaro, parla di mobbig nei confronti dei braccianti e attacca duramente gli imprenditori agricoli: “Nonostante sia stato siglato un accordo il 6 luglio scorso (dopo 17 giorni di presidio e di sciopero dei braccianti trattati come schiavi, dopo tensioni, denunce e intimidazioni) e si sia ripreso a lavorare – dice il segretario di Rifondazione Daniela Cauli – il clima è stato da subito pessimo: i lavoratori non sono stati dotati della necessaria attrezzatura, non viene fornita loro acqua, lavorano pochissime ore di fronte alle 39 ore settimanali che dovrebbero fare, vengono informati a tarda ora del turno che avranno il giorno dopo, vengono trattati alla stregua di oggetti e subiscono mobbing. Oggi, se possibile, si è compiuto un ulteriore passo nelle violazioni degli accordi e dei diritti: l’Azienda Lazzaro, che ha affermato nei giorni scorsi di non avere abbastanza soldi per pagare gli arretrati ai braccianti, che ha sostenuto di non avere abbastanza ordini e commesse per far lavorare di più i 26 lavoratori riassunti dopo le proteste ha assunto tramite cooperativa, 13 persone.”

Secondo Rifondazione l’azienda lo ha fatto senza avvertire il sindacato, senza giustificare tale atto in alcun modo e violando gli accordi presi.

“Lo apprendiamo dai braccianti del presidio e dal sindacato – aggiunge Daniela Cauli – riteniamo questo un gesto gravissimo, così come tutti quelli che lo hanno preceduto, tipici dell’arroganza di chi ha ridotto i suoi dipendenti in schiavitù e, dopo che la vicenda è finita su tutti i media, anche nazionali, e dopo che ha appreso di essere indagato dalla Procura di Torino (le indagini sono in mano a Raffaele Guariniello), si ritiene evidentemente – nonostante la situazione – al sicuro ed inattaccabile. E’ un’arroganza inaccettabile, non si può far finta di nulla.”

Rifondazione ribadisce la necessità di monitorare severamente la situazione di tutto il settore agricolo e l’attività dell’Azienda in questione.

“Siamo al fianco dei braccianti e del sindacato – conclude il segretario tortonese di Rifondazione – l’Assemblea ha deciso stasera di ricostituire il Presidio Permanente di fronte all’Azienda Lazzaro, e come dall’inizio di questa vicenda, saremo lì, ogni giorno, accanto ai lavoratori in lotta per i diritti. Invitiamo tutti alla mobilitazione ed al sostegno attivo del Presidio, non è la “loro” lotta è quella di tutti!”

 20 luglio 2012