E’ servito poco o nulla, a quanto pare, l’intervento della Provincia di Alessandria che ha chiesto ai sindaci di invitare i cittadini ad abbassare la temperatura del riscaldamento. Ad oltre un mese dal provvedimento la situazione è rimasta praticamente uguale.

I dati sui livelli di inquinamento atmosferico registrato dalle centraline dell’Arpa sparse in numerosi centri hanno evidenziato una situazione costante di inquinamento da PM10 che si è verificato soprattutto verso la fine dell’anno, dal 26 dicembre al 2 gennaio. Poi dopo una pausa di circa una settimana dove i livelli si sono mantenuti al di sotto del limite di legge dei 50 microgrammi il metro cubo, le PM10 a partire da martedì scorso hanno ripreso a salire e nella giornata di ieri nell’unica centralina che misura i dati quasi in tempo reale, cioè quella di via Lanza ad Alessandria, le PM10 hanno raggiunto gli 89 microgrammi il metro cubo.

Di seguito le misurazioni rilevate dalle centraline dell’Arpa nelle principali città della provincia di Alessandria. Com’è noto mancano i dati relativi a Novi Ligure, in quanto la centralina sistemata in piazza Gobetti è sprovvista di apparecchiatura per la misurazione delle PM10. Ci chiediamo quando l’Arpa o chi per essa, si deciderà ad installare la strumentazione.

ALESSANDRIA

La situazione più grave è quella registrata dalla centralina in piazza Gabriel D’Annunzio: la media delle PM10 nel periodo compreso tra il 26 dicembre e 2 gennaio è stata di ben 110 microgrammi con “picchi” di 137 il 29 dicembre e 132 il giorno successivo.

La centralina in via Lanza, quella più importante sulla quale si basano anche le decisioni del Comitato provinciale ha registrato dati inferiori ma oltre i limiti. La media nel periodo compreso tra il 27 dicembre e 2 gennaio è stata di ben 78 microgrammi con un picco di 96 il 29 dicembre. Dopo un periodo nella normalità, i dati hanno superato i limiti di legge il 10 gennaio (53 mc), l’11 (73) e il 12 con ben 89 microgrammi il metro cubo. Dal primo gennaio fino a ieri, i limiti sono stati superati per 6 volte su 12 giorni, la metà.

TORTONA

Dopo un periodo natalizio in cui i livelli delle polveri sospese (PM10) si sono mantenute di poco al di sotto dei limiti di legge dei 50 microgrammi il metro, dal 27 dicembre hanno ripreso a salire vertiginosamente. I dati della centralina dell’Arpa in via Tito Carbone, si fermano al 2 gennaio scorso, ma sono una vero e proprio disastro: per ben 7 giorni consecutivi le PM10 hanno superato i livelli di guardia: la media delle ultime sette misurazioni è di 90 microgrammi il metro cubo, cioè quasi il doppio del limite, con “picchi” che hanno superato i 100 microgrammi il 29 dicembre (123 mc), il 30 (105) e il primo gennaio (101).

Nel periodo preso in esame, quella di Tortona è la situazione più critica dopo Alessandria. I dati però si fermano al 9 gennaio.

ACQUI TERME

Dopo Alessandria e Tortona, secondo i dati dell’Arpa, è una delle più inquinate per quanto riguarda le PM10: i limiti sono stati superati l’ 1 e il 2 gennaio e nuovamente l’ 11 e il 12 gennaio rispettivamente con 63 e 83 microgrammi.

CASALE MONFERRATO

Tre superamenti dei limiti delle PM10 dal 27 al 30 dicembre, poi livelli sempre al limite e due superamenti l’11 e il 12 gennaio.

ARQUATA SCRIVIA

La situazione non è delle migliori: per 6 giorni consecutivi le polveri hanno superato il limite dei 50 microgrammi esattamente dal 28 al 2 gennaio con un picco di 80 microgrammi il 29 dicembre. Dal primo gennaio ad oggi 3 superamenti dei limiti.

SERRAVALLE SCRIVIA

Anche a Serravalle la situazione rispecchia grosso modo quella registrata negli altri Comuni: quattro volte sono stati superati i limiti dal 29 al 2 gennaio con il dato maggiore proprio il 29 con ben 85 microgrammi

 13 gennaio 2012