Ogni due settimane doveva consegnare nelle mani dei suoi aguzzini 2.500 euro in contanti, altrimenti gliela avrebbero fatta pagare cara. Un’estorsione in piena regola, ai danni un imprenditore tortonese che andava avanti da diverso tempo, ma è stata scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Tortona.

A finire in manette due malviventi già molto noti alle forze dell’ordine: i fratelli Ercole ed Aldo Galianò entrambi nati a Cittanova (Reggio Calabria) e residenti in Tortona uno a Vho e l’altro in via Rinarolo, rispettivamente di 56 e 53 anni, già arrestati nel dicembre 2007 perché legati alla n’drangheta. Allora i due fratelli erano finiti in carcere con l’accusa di appartenere alla criminalità organizzata: gli inquirenti ritenevano che i due Gaglianò, fossero legati alla ’ndrangheta di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, sin dagli anni Ottanta, e li avevano accusati di essere elementi di spicco del clan mafioso dei Facchineri, da tempo operante anche nel nord Italia e facente capo all’ex latitante Luigi Facchineri, già inserito nella lista nazionale dei trenta malviventi più pericolosi.

L’estorsione messa in atto dai fratelli Gaglianò, secondo l’accusa aveva origini nel tempo: l’imprenditore tortonese di cui non è stato divulgato il nome per non pregiudicare ulteriormente la sua sicurezza e quella della sua famiglia, non appartiene però al settore edile locale. Non è stato l’imprenditore a rivolgersi alla Guardia di Finanza, ma sono stati i finanzieri a scoprire tutta la vicenda.

I DETTAGLI DI UNA VICENDA MOLTO GRAVE

Di certo si sa che l’estorsione andava avanti già da diverso tempo ed è stata bloccata nei pressi dell’abitazione di Aldo Gaglianò dopo aver ottenuto dalle mani della vittima una busta contenente 2.500 euro; somma che l’imprenditore tortonese era costretto corrispondere ai due arrestati con cadenza quindicinale.

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Tortona evidenzia in modo esemplare il profilo istituzionale del Corpo, che pone accanto alla tutela erariale quella di presidio delle libertà economiche e dei mercati. Ciò con un’azione che, coerentemente, non si pone solo l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e recuperare a tassazione gli importi sottratti al Fisco, ma mira a scoprire, attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari, qualsiasi illecito economico connesso e soprattutto ogni grave minaccia in grado di inquinare l’economia e ostacolare le prospettive di crescita delle imprese.

Così l’arresto dei due fratelli Gaglianò, si pone a completamento di una più ampia attività di indagine che ha tratto le mosse proprio da una serie di controlli fiscali. Ed è, infatti, in tale contesto che, di fronte alle prove raccolte dai militari un imprenditore tortonese non ha più potuto nascondere l’evidenza e soprattutto l’esasperazione per le continue richieste di denaro subite.

Le Fiamme Gialle hanno quindi predisposto appositi servizi di osservazione e controllo e, dopo oltre 43 ore di appostamento ininterrotto, nel luogo previsto per la consueta dazione, hanno fermato i due estorsori che avevano appena incassato i soldi, in precedenza fotocopiati.

Al termine delle operazioni, i due sono stati rinchiusi nel carcere di Alessandria.

Nella giornata di ieri, il GIP del Tribunale di Tortona ha convalidato l’arresto dei due e, considerati i gravi indizi di colpevolezza, nonché ravvisate valide esigenze cautelari, ha disposto nei confronti di entrambi la custodia cautelare in carcere.

17 dicembre 2011