I film di Woody Allen sono sempre molto particolari e possono piacere o meno. “Midnight in Paris” é forse uno dei più belli del regista, soprattutto per chi ama la città di Parigi. Allen, infatti, ci fa vedere la Parigi romantica, quella degli artisti: impeccabili le riprese col sole, con la pioggia, di giorno e di sera. Il regista si sofferma sui boulevard, sui bistrot, sulla Senna, sulle tipiche case francesi, creando un’atmosfera unica nel suo genere.

Ho visto Parigi due volte, rimanendoci per diversi giorni, e la considero, insieme a Roma, una delle città più belle al mondo, ma l’atmosfera che Woody Allen sa creare in questo film, è davvero unica.

Il film però non si ferma alle splendide riprese e neppure alla banale storia d’amore che lega i due protagonisti, ma va molto più in profondità affrontando il tema dell’insoddisfazione della nostra vita. Il tema dell’uomo sempre alla ricerca di un mondo diverso e ai suoi occhi migliore del presente.

Il regista lo cerca nel passato, in un “viaggio” nella Parigi degli anni venti che vede catapultato il protagonista.

Gil (sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni da scrittore) e la sua futura sposa Inez sono in vacanza a Parigi con i genitori di lei. Gil è già stato nella capitale e da sempre, ne é affascinato. Lo sarà ancor di più quando una sera, a mezzanotte, si troverà catapultato nella Parigi degli Anni Venti con tutto il suo fervore culturale. E qui il film diventa surreale perché…… il motivo lo lasciamo ai chi vorrà vedere il film.

E’ l’unica “pecca” di una trama di un film ben fatto, con attori che interpretano bene i loro ruoli, anche se tutt’altro che difficili.

Alla fine, malgrado tutto, il film è bello e piacevole e scorre veloce. Un film sicuramente da vedere, ma non aspettatevi un capolavoro.

Angelo Bottiroli



10 dicembre 2011