La “bomba” è scoppiata all’improvviso e ad innescarla è stato il consigliere regionale del PD, Rocchino Muliere che è entrato in possesso delle tabelle di riclassificazione degli ospedali previste nel nuovo Piano sanitario dalle quali emerge che l’ospedale di Tortona, in barba a tutte le dichiarazioni dei mesi scorsi, alle petizioni dei cittadini e all’intervento dei politici che avevano assicurato che non sarebbe accaduto, verrà declassato!

Rocchino Muliere

“Dopo le nostre reiterate richieste – dichiara Muliere – l’assessore regionale alla sanità ha portato le tabelle sulla riclassificazione degli ospedali piemontesi sulla base del nuovo piano sociosanitario, che si sta discutendo in Commissione. Un piano assolutamente generico, che solo gli elementi finora non resi noti – come queste tabelle – possono riempire di contenuti, in modo che le consultazioni sul territorio, da noi richieste, non siano solo una inutile passerella, ma ci si confronti davvero nel merito. Dalla tabella resa nota, l’ospedale SS Antonio e Biagio rimane ospedale di riferimento, con sede di Dea di secondo livello, mentre gli ospedali di Tortona, Acqui Terme e Ovada vengono declassati a ospedali di prossimità, cioè di terzo livello. Quelli che secondo la stessa tabella fornita dall’assessore, non sono sede di DEA.”

Questo significa che Tortona perderà il Dipartimento di emergenza così com’è stato realizzato ed è in forse persino il reparto di Rianimazione e tutto a favore dell’ospedale di Novi Ligure.

Altro che due ospedali in uno!

Una situazione gravissima che ha convinto il Sindaco Massimo Berutti a convocare d’urgenza una conferenza stampa per mercoledì mattina alle 10,30 davanti all’ospedale. Cosa potrà dire il sindaco di Tortona di fronte a delle tabelle ufficiali consegnate ad un consigliere regionale?

Rocchino Muliere, infatti, infatti, rincara la dose: “Queste tabelle – aggiunge – confermano in modo ufficiale quanto da tempo sosteniamo e sostengono le migliaia e migliaia di cittadini che hanno sottoscritto petizioni e partecipato a manifestazioni per il mantenimento dei DEA e dei Pronto soccorso là dove già c’erano. Questa è la risposta della Giunta Cota a quelle mobilitazioni e alle giuste richieste dei sindaci e delle comunità coinvolte.”

COSA DICE IL DOCUMENTO DELLA REGIONE

Secondo Muliere dal documento emerge formalizzata un’altra realtà, già per altro nota: la vasta rappresentanza territoriale degli ospedali che rientrano sotto l’azienda ospedaliera di Alessandria.

“I nostri timori di una ingovernabilità di una struttura mastodontica – conclude Muliere – che raccoglie ospedali delle due province di Alessandria e di Asti, non è stata tenuta in considerazione, come non sono state considerate le valutazioni preoccupate che da ambienti sanitari e da commentatori locali sono state più volte rese pubbliche. La Giunta regionale marcia come un treno sui binari fissati, senza considerare in alcun modo le richieste dei territori e delle loro comunità.

Ma nelle prossime settimane anche nella provincia di Alessandria si svolgerà la consultazione sul piano sociosanitario regionale che stiamo discutendo in IV Commissione. Sarà questa l’occasione decisiva per far valere le ragioni di tanti sindaci, medici e operatori sanitari, tanti cittadini che esprimono preoccupazione per il futuro della sanità della provincia di Alessandria e chiedono di poter contare nel ridisegno di una sanità pubblica che non deve arretrare nella qualità e nei servizi finora erogati. Arretramento già per altro segnato dagli accorpamenti di reparti e dal blocco del turn over già attuato dalla amministrazione Cota.”

 

8 novembre 2011