Il consigliere d’Idv Paolo Ronchetti che non lascia passare nulla e ad ogni minimo errore degli Amministratori comunali lo fa notare e li “bacchetta” pubblicamente anche in maniera molto “pesante”, la Cgil che continua a criticare l’operato del Comune di Tortona, il Partito Democratico che chiede le dimissioni del sindaco Massimo Berutti e gli organi di informazione (ma non tutti) che anche solo limitandosi a registrare tutti questi avvenimenti senza calcare la mano, non fanno altro che aumentare questa “sindrome di accerchiamento” di cui soffrono alcuni amministratori locali.

Ma il Comune di Tortona è veramente “accerchiato” dalle critiche? E sono tutte legittime e sacrosante?

Prima di dare una risposta è necessario fare alcune considerazioni: la Giunta-Berutti a differenza di quelle delle precedenti amministrazioni comunali, non sta subendo la “pressione” degli ambientalisti che (Progetto Ambiente a parte) sono praticamente spariti: WWF, Verdi, Legambiente, Movimento verde Tortonese, tutte associazioni battagliere che negli anni scorsi hanno messo a dura prova i sindaci di allora, con attacchi settimanali su argomenti importanti di cui non si sente più parlare come la raccolta differenziata, l’inquinamento, le cave, i bidoni e così via. Oggi questo non accade.

Berutti non sa nemmeno cosa sia avere dei Comitati di cittadini come “Viva Tortona Viva” o Amici di Tortona-Verdi che ti “rompono le scatole” continuamente sui problemi del traffico e della città, oppure, avere anche la Cisl e la Uil che “soffiano sul collo” della Giunta, invece che solo la Cgil . Da quando è stato eletto Berutti non ricordiamo un intervento critico delle altre due organizzazioni sindacali, come invece accadeva un tempo.

Berutti e i suoi possono anche contare su una blanda e poco battagliera categoria dei Commercianti: di ben altra pasta erano fatti quelli di alcuni anni fa che sferravano continui attacchi frontali agli amministratori comunali del tempo, per l’isola pedonale, la carenza di manifestazioni e così via

A livello politico, inoltre, l’attuale PD non ha nulla a che vedere con il vecchio Partito comunista o con i Democratici di Sinistra (DS) di qualche anno fa e la richiesta di dimissioni presentata oggi dal PD sembra dettata da un atto dovuto più che da un vero e proprio convincimento. Inoltre è la prima forte iniziativa attuata dopo oltre due anni di governo locale.

Berutti, infine, a differenza dei suoi predecessori, può contare su una maggioranza granitica e può permettersi il lusso – a livello politico – di fare ciò che vuole perché avrebbe i numeri anche senza la lega e senza la lista civica, o anche senza il voto del presidente del consiglio comunale. Molto diversa era la situazione degli ultimi tre sindaci: Balossino, Bonavoglia e Marguati che erano attaccati anche dell’interno ed avevano una maggioranza risicata dove anche un consigliere poteva fare la differenza.

Se aggiungiamo il particolare (tutt’altro che trascurabile) che mai il Comune di Tortona si è trovato in una situazione così drammatica, con le casse comunali così allo sbando e che Berutti (per colpa sua o per situazione ereditata non ha importanza) ha realizzato poco o nulla rispetto ai suoi predecessori, la domanda è: ma davvero il Sindaco è accerchiato da critiche inutili e pretestuose come le definisce lui stesso?

La risposta, come sempre, ai nostri lettori.

24 novembre 2011