Le continue proteste dei cittadini convincono il Comune di Tortona a spendere oltre 9 mila euro in più e cambiare orario di accensione dei lampioni che finora si accendevano a singhiozzo, perché la gestione é affidata a due diversi soggetti.

Così, fino a questa mattina è capitato spesso di vedere alcune zone di Tortona con lampioni accesi ed altre, invece, completamente al buio. Una situazione che aveva dell’incredibile e che ha sollevato numerosissime proteste, molte delle quali giunte anche in redazione. A lamentarsi, soprattutto studenti e lavoratori che hanno segnalato scarsa illuminazione in molte vie del centro con email e telefonate di protesta giunte in municipio e al centralino dei Vigili Urbani.

Una situazione che non poteva più andare avanti ed infatti, il Comune, ha deciso di mettere mano al portafoglio e garantire maggior sicurezza alla gente lasciando accesi tutti  i lampioni dall’alba al tramonto.

 

I MOTIVI DEL CAOS

Fino a stamattina, infatti, non era così: una parte dei lampioni si spegneva al mattino mezz’ora prima dell’alba e si accendeva, la sera, mezz’ora dopo il tramonto, lasciando in entrambe le occasioni, i tortonesi al buio.

Una parte soltanto della città perché Tortona, grazie alla lungimiranza (?) degli amministratori comunali, è diventata una città con l’illuminazione a “macchia di leopardo” cioè gestita da due diversi soggetti: una parte da “Enel sole” che prevede l’accensione al tramonto e lo spegnimento all’alba; un’altra parte, che comprende circa 3.500 punti luce, dalla società “Gemmo” nell’ambito di una convenzione nazionale stipulata nel 2007 che prevede, appunto,  l’accensione mezz’ora dopo il tramonto e lo spegnimento mezz’ora prima dell’alba.

 

INTERVIENE ORSI CARBONE

“Se nei mesi estivi questo orario può essere considerato congruo – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Orsi Carbone – nei mesi autunnali ed invernali crea disagi alla popolazione. Per questa ragione l’amministrazione comunale ha deciso di prevedere l’accensione contestualmente al tramonto e lo spegnimento all’alba recuperando, appunto, un’ora di luce equiparando (finalmente – n.d.r.) tutta l’illuminazione pubblica ad un orario unico.”

L’ampliamento dell’orario di servizio di illuminazione pubblica costerà alle casse comunali poco più che 50 euro al giorno di spesa, per un totale fino a marzo di oltre 9 mila euro, ma mai come in questo caso si possono considerare soldi ben spesi, perché i cittadini, con le tasse che pagano, hanno tutto il diritto ad usufruire dell’illuminazione dall’alba al tramonto.

“Se si vuole risparmiare – dicono alcuni – dopo le 11 di sera, si potrebbero spegnere tutti i fari che illuminano il Comune perché a quell’ora, in città, non circola più nessuno.”

 

25 ottobre 2011