Due sedi, un unico ospedale. Questo il progetto dell’Asl provinciale per i presidi ospedalieri di Novi Ligure e Tortona ed è quello che con ogni probabilità verrà realizzato già nell’immediato futuro. Lo ha fatto intendere stamattina, il Commissario dell’Asl Mario Pasino, all’inaugurazione delle nuove sale operatorie: “speriamo- ha detto Pasino – che si possa ad arrivare ad un ospedale virtuale che comprenda Novi e Tortona.”

Poche parole ma che confermano i progetti dell’ Al e della Regione Piemonte, ma soprattutto poche parole dette in un momento importante per la Sanità provinciale perché come noto, entro il 31 ottobre prossimo tutti i manager della Sanità (e quindi anche Pasino) dovranno all’assessore regionale della sanità le nuove dotazioni organiche cioè il documento con i “tagli” al personale alla luce del “Piano di rientro” delle spese sanitarie varato dalla stessa Regione Piemonte.

Come noto, non ci saranno assunzioni ma una drastica riduzione del personale che prevede una sostituzione ridotta dei medici e degli infermieri che saranno collocati in pensione, quindi, una riduzione globale di tutti gli organici.

Ecco, come potrebbero essere molto verosimilmente gli scenari della Sanità, già dal prossimo anno:

QUATTRO OSPEDALI FRA DUE PROVINCE, GIA’ UNITO IL 118

Il Piano Sanitario Regionale prevede l’accorpamento delle ASL di Asti e Alessandria è già entrato in funzione: da una settimana il 118 di Asti non è più in funzione e c’è un’unica centrale operativa che fa capo ad Alessandria per entrambe le province. Il 118 di Asti, a quanto pare è già stato smantellato e le chiamate vengono conglobate su Alessandria.

E’ il primo passo di un disegno che prevede un’unica Asl forse con sede legale ad Asti (Attualmente è a Casale Monferrato) e un unico grande ospedale di riferimento, quello di Alessandria attualmente gestito dall’Aso che sarà di primo livello e unico ospedale delle due province per la neurochirurgia, la cardiochirurgia e la chirurgia toracica. Dopo Alessandria ci sarebbero tre ospedali di II livello, cioè Asti, Casale Monferrato e l’ospedale Novi-Tortona. Ognuno sarà dotato del Dipartimento di Emergenza (DEA) mentre sarà declassato a Pronto Soccorso l’ospedale di Acqui Terme e a Primo Soccorso (cioè aperto solo di giorno come accade attualmente a Valenza) l’ospedale di Ovada.

L’OSPEDALE UNICO TORTONA-NOVI LIGURE

E’ l’unica soluzione per mantenere in vita i due ospedali dove sono ubicati attualmente senza smantellarli.

Il progetto è semplice: farli diventare in pratica un’unica struttura ma su due sedi, perché secondo l’Asl non ha senso avere in entrambi attrezzature costosissime e ad altra specializzazione in due strutture sanitarie che distano appena 18 Km. In passato più volte i medici di Alessandria e di Tortona avevano palesato l’intenzione di realizzare un unico grande ospedale altamente specializzato a Rivalta Scrivia, cioè a metà strada fra Tortona e Novi Ligure; siccome questo progetti non è più perseguibile ecco che l’Asl cerca di realizzarlo attualmente ma ubicato su due strutture.

D’altro canto già da tempo i due ospedali lavorano in perfetta simbiosi e sinergia: già oggi hanno un unico direttore sanitario (Flavio Boraso) e diverse specialità mediche (come ad esempio il dipartimento Materno infantile) diretto da un unico reparto per entrambi gli ospedali e con medici che già adesso svolgono sevizi sia a Novi che a Tortona.

Il prossimo passo sarà di proseguire su questa strada con l’accorpamento di altri reparti, l’estensione al personale infermieristico il lavoro su due sedi, cioè a Tortona o a Novi Ligure indifferentemente dalle esigenze, fino ad arrivare, con ogni probabilità allo scorporo dei servizi, cioè alcuni reparti in funzione solo in un ospedale anziché in entrambi come accade ora lasciando solo i reparti di emergenza in funzione di entrambe le strutture.

22 ottobre 2011