La settimana scorsa Andrea Vitali, nell’ambito del progetto “Adotta uno scrittore” organizzato dal Salone del Libro di Torino, si è recato ad un incontro con i ragazzi di una classe del Liceo Classico “Doria” di Novi. Ecco le impressioni di uno studente.

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A una prima occhiata, appare davvero un uomo come tanti: allampanato, capelli grigi, occhiali dalla montatura anni novanta, camicia azzurra e felpa casual. Solo in seguito, con un notevole sforzo di memoria, si riconosce in quegli occhi chiarissimi qualcosa di familiare; e immaginatevi lo sgomento di chi era presente quando ci si è accorti che davanti si stagliava nientemeno che Andrea Vitali. Non si trovava certo nella succursale del “Liceo Amaldi” per caso; o meglio sì, perché non molto tempo fa una richiesta, fatta con largo anticipo dalla Professoressa Alice, all’iniziativa “Adotta uno scrittore” del Salone del Libro di Torino, venne accolta nella sorpresa e nell’entusiasmo generale, in mezzo, presumo, a moltissime altre prenotazioni. E’ stata quindi una considerevole dose di fortuna a portare lo scrittore di Bellano, in provincia di Lecco, a Novi Ligure, più precisamente nella sede del Liceo Classico. Quest’iniziativa, per dare qualche notizia più tecnica e meno sentimentale, aveva lo scopo di far conoscere appunto a un gruppo ristretto di studenti (35 ragazzi, propone il Salone) uno scrittore di fama nazionale. E l’idea iniziale della Professoressa Alice era proprio questa: il 10 aprile, all’arrivo del dottor Vitali, le classi prima e seconda del Liceo Classico avrebbero partecipato a quest’incontro. Dopo un intervento della durata di un’ora in cui lo scrittore ha trattato gli argomenti più svariati riguardanti non solo la propria carriera di scrittore ma anche avvenimenti personali (sono, come abbiamo imparato quello stesso giorno, imprescindibili l’uno dall’altro per lui), un altro caso fortuito ha voluto che anche gli studenti di quinta prendessero parte al dibattito che si sarebbe tenuto in seguito. Così Andrea Vitali, che fosse contento come mostrava oppure solo intimorito, si trovò a discutere con una sessantina di ragazzi interessati e partecipi. Si trattò, infatti, di novanta minuti dedicati a domande e curiosità.
Sebbene la presenza dello scrittore nella nostra scuola possa essere interpretata come un passivo eseguire gli ordini del Salone, il dottor Vitali si è dimostrato estremamente disponibile: nulla in lui lasciava trapelare un qualche fastidio per la presenza di ragazzini con cui conversare o per le domande poste, più o meno personali. Si è dimostrata perciò una figura divertente, ironica e legata a doppio filo alla vita semplice che ha sempre condotto e che continua a condurre nonostante il successo dei propri romanzi. Si è rivelato, insomma, quel che ci si aspetta leggendo i suoi libri: spiritoso, umoristico, volgare quanto concede un realismo non esasperato, amante della vita e intollerante verso l’ingiustizia. Nessuna superficialità, non mi si fraintenda: proprio in quegli occhi chiari, che per primi rivelano chi si ha davanti, si scorge un acume straordinario e una capacità di leggere il mondo eccezionale. In sostanza, Andrea Vitali si presenta come un personaggio di Andrea Vitali, una specie di paradosso; ma, d’altra parte, egli stesso afferma che non si può scrivere di nulla se non di quello che si conosce. E il dottor Vitali ha deciso di conoscere se stesso, in mille modi differenti, e non possiamo che riconoscergli questo merito andando a scoprire quella galleria infinita di personaggi che in lui sono un concentrato perfettamente coerente e riuscito.
Non sarà, questo, l’unico incontro con lo scrittore: Andrea Vitali sarà presente infatti per i ragazzi della scuola anche il quattro maggio in mattinata; in aggiunta, però, terrà un incontro aperto a tutti anche nel pomeriggio dello stesso giorno.

Alessandro Tacchino


17 aprile 2015