Il Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo ha ricevuto – tramite la Commissione Nazionale Italiana il Patrocinio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), in considerazione della rilevanza culturale dell’iniziativa intesa a valorizzare il linguaggio della Musica.

Riconoscimento prestigioso, che attribuisce a Cervo un ruolo di rilievo nell’ambito della produzione e della diffusione culturale e colloca il Festival tra le eccellenze artistiche italiane. In concomitanza, la Regione ha erogato lo stanziamento annuale alla manifestazione .

Le parole di Ilaria Cavo, Assessore alla Comunicazione, Formazione, Politiche Giovanili e Culturali della Regione Liguria, arrivano immediate e puntuali:

“I miei complimenti vanno a Cervo e al Festival di Musica da Camera per un importantissimo riconoscimento che premia la qualità e, naturalmente, anche la capacità di fare cultura di alto livello. Noi ci abbiamo sempre creduto e ora ci crede anche l’UNESCO: saremo orgogliosi, d’ora in avanti, di vedere il nostro logo accanto a quello di questa autorevole Organizzazione. Il Festival interpreta, in uno scenario incantevole, la cultura ligure e soddisfa in pieno la richiesta della Regione di unirsi ad altre importanti realtà del territorio. La capacità di “fare rete”, in modo proficuo e stimolante, si è incarnata, tra l’altro, in due importantissime collaborazioni – quella con il Teatro Carlo Felice di Genova e quella con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi – che, proprio grazie a questa “regionalizzazione”, incentivano e divulgano la cultura di alta qualità in Liguria”.

Immediata anche la reazione del borgo ligure, che ha accolto con orgoglio questo importantissimo patrocinio:

“Siamo felicissimi e fieri di aver ricevuto il Patrocinio UNESCO – dichiara il Sindaco di Cervo  Gian Paolo Giordano – attestazione preziosa di stima e valore al lavoro che, con passione e impegno,  svolgiamo da ormai 55 anni; il Festival è una manifestazione di alto livello e questo riconoscimento ne è davvero la prova ulteriore e incontestabile”.