Presso il Santuario della “Madonna della Guardia” è stata celebrata la festa di San Luigi Orione preceduta da un triduo di preparazione con la predicazione di Padre Sergio Prina Cerai OFM. Al mattino, il vicario generale dell’Opera Don Oreste Ferrari  ha presieduto la celebrazione per le opere di carità diocesane. Al pomeriggio il Pontificale presieduto dal nostro vescovo mons. Vittorio Francesco Viola che nell’occasione è stato festeggiato il suo XXV anniversario di ordinazione sacerdotale avvenuta il 3 luglio 1993 per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Luca Brandolini presente alla celebrazione insieme ad altri otto vescovi, Canessa, Gallese, Sanguineti, Cerrato, Mana, Catella, Scanavino, Careggio.

Al suo fianco i due compagni d’infanzia e di ordinazione, Padre Sergio e Don Andrea e numerosi sacerdoti religiosi e diocesani. Una giornata nella quale la carità di Don Orione è entrata nei cuori di tutti i presenti.

La processione introitale si è snodata dalla cappellina di San Bernardino, in questo Anno Centenario Giubilare del voto di San Luigi Orione per la costruzione del Santuario e seicento anni dal passaggio, per una predicazione, del santo senense. Con il canto delle Laudes Regiae del M° Angelo D’Acunto, animatore delle grandi celebrazioni in Basilica, i sacerdoti hanno preso posto in presbiterio ed all’inizio il vicario generale della diocesi mons. Mario Bonati ha rivolto un saluto di benvenuto ai presenti, letto il telegramma del Santo Padre e definendo don Orione ‘gloria del presbiterio tortonese’. Il vescovo Viola nell’introdurre l’atto penitenziale a dato l’incipit per questa celebrazione: “siamo immersi nell’amore di Dio ed oggi siamo qui a contemplare quella bellezza in Don Orione: specchio nitidissimo del Suo amore.
Nell’omelia, iniziata con uno slancio diretto all’urna del Santo, in modo magistrale ha sviscerato la lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi proclamata per questa celebrazione. “Paolo contempla la comunità allo sguardo della luce di Dio sulla storia di ciascuno di noi”. Ha proseguito indicando come dobbiamo “abbandonarci al sogno di Dio confidando sulla potenza del Vangelo perché senza la carità non rimarrebbe nulla e noi vivendola anticipiamo il futuro, siamo nel regno eterno. A noi ci è dato di vederla nella vita di Don Orione, parola incarnata, che risponde di fronte a noi con la stessa forza di quella stessa parola. La tua vita don Orione ci fa togliere ogni alibi. In questa pagina di Paolo trovi i dettagli del suo agire, del suo pensare, del suo amore. Don Orione si abbandona in Dio per poter diventare pura trasparenza del Suo amore. Noi vediamo la verità della Sua Parola abbandonarsi alla Divina Provvidenza provocandola continuamente perché essa si manifesta solo quando ti esponi a lei, chiede una tua disponibilità”.

Mons. Viola pone poi una richiesta diretta a Don Orione: “se lo scrivessi tu un Inno alla carità come ha fatto Paolo, come parola di verità sulla nostra vita?”. Al termine conclude con una preghiera d’invocazione al Signore chiedendo il dono infinito della Sua misericordia e come fece Don Orione per la sua ordinazione che tutti quelli che lo incontreranno possano essere salvi. Prima della benedizione monsignor Brandolini, emozionato e legato da un affetto paterno si è rivolto al vescovo Vittorio sottolineando tre parole per questa giornata: adorare, tacere, godere. “Ringrazio il Signore del suo piano d’amore sulla nostra vita, la tua ordinazione sacerdotale è quella che ha inciso di più nella mia vita. Con l’imposizione delle mani è stata anche quella di una paternità trasformata in una consegna. L’anello che ora porti, l’ho portato per venticinque anni, mi è molto caro perché fu di Paolo VI. Godo di questa tua Sposa che il Signore ti ha dato e nello stesso tempo dico alla tua Chiesa che ha un buon/bello pastore. La venuta di Papa Francesco ad Assisi è stata per te la realizzazione che unisce il Cristo della Cena con il Cristo della lavanda dei piedi”. È stato poi letto il messaggio del direttore provinciale don Aurelio Fusi che per motivi congregazionali non ha potuto partecipare e poi il rettore don Renzo Vanoi al termine dei saluti ha sintetizzato con una frase diretta i sentimenti di tutti “ti vogliamo bene”. Con il canto del Te Deum ci si è recati in preghiera davanti all’urna del Santo per venerarlo e concludere questa giornata di festa nella quale è stata contemplata la santità in Don Orione.