Violenta polemica in consiglio comunale a Cervo da parte di due consiglieri di maggioranza che attaccano l’operato della Giunta Comunale e del sindaco Gian Paolo Giordano accusando l’Amministrazione Comunale di investire “i fondi di cassa del Comune nel Festival gestito dal consigliere delegato Norzi e in “Cervo ti strega” gestito dalla consigliera Elena, lasciando il paese nell’incuria più totale.”

L’accusa è arrivata durante l’ultima seduta del consiglio comunale da parte dei consiglieri Mario Drappero e Nicola Tassone.

I due hanno pesantemente criticato il Bilancio di Previsione e soprattutto il piano triennale 2018/2020, poi approvato a maggioranza dal Consiglio perché non lo ritengono congruo alle esigenze ed aspettative degli abitanti.

“Per quanto riguarda la realizzazione delle linee programmatiche di intervento -dicono i due (ex) consigliere di maggiornaza -è oltre modo chiara la volontà di non voler risolvere i problemi del territorio, del turismo, della cultura, delle politiche scolastiche e delle politiche sociali ma solo quello e fumoso di far credere ai cittadini quello che in realtà non è.“

Secondo i due consiglieri di Cervo il Comune investe troppo in queste due manifestazioni cioé il Festival internazionale di musica da camera e “Cervo di strega” (in tutto costano oltre 300 mila euro) senza preoccuparsi di problemi che secondo i die consiglieri sarebbero altrettanto importanti.

“Il Comune- aggiungono Drappero e Tassone – non garantisce la e sicurezza pubblica dei cittadini continuando a lasciarli derubare mentre si dicono al camposanto, facendo morire Cervo, lasciandolo con un territorio devastato: senza turismo, senza cultura vera, senza politiche scolastiche e sociali. Considerato che questi non erano gli obiettivi del programma elettorale che avevamo condiviso e che più volte abbiamo richiamato in sede di consiglio comunale (unica sede in cui è stato consentito di esprimere il nostro parere) ed atteso che mai le nostre richieste hanno trovato riscontro, non possiamo oggi approvare un documento unico di programmazione che è la negoziazione del programma elettorale su cui  si erano espressi cittadini e che in questi quattro anni di amministrazione non hanno trovato minimo riscontro a ciò che avevano votato e concedendo così fiducia alla nostra lista.”