Riportiamo un interessante intervento del Sindaco di Imperia, Carlo Capacci, pubblicato oggi sul suo sito internet al link http://www.carlocapacci.com/vimeo-video/amministrazione-capacci-2013-2017-video/ che merita, a nostro avviso, ampia diffusione.

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L’Amministrazione Capacci è nata con l’intenzione di portare un cambiamento radicale, una vera svolta rispetto ad un passato statico e monolitico, provando a rinnovare Imperia, una città tanto bella quanto difficilmente aperta alle innovazioni, dove “il nuovo che avanza” viene fatto scendere alla prima fermata.

La storia insegna che tutti i progetti, anche quelli accesi dai migliori intenti rivoluzionari, spesso vengono ridimensionati, non per incompetenza o perché l’adeguarsi agli standard sia più facile, ma perché ci si trova a lottare contro i mulini a vento, soprattutto quando si cerca di cambiare proprio quest’ultimo.

In questi giorni sono stato definito da alcune testate nazionali come “una brava persona che però di fatto non ha quasi governato la città, lasciata in mano alla lenta burocrazia comunale e alla colpevole incuria dei cittadini”.

Brave persone e lentezza sono caratteristiche che sono felice di confermare: con i tempi che forse qualcuno reputa da moviola, ovvero quasi cinque anni, le brave persone guidate da questa amministrazione, assieme alla lenta burocrazia dirigenziale sono riuscite ad ottenere finanziamenti e incassare somme per oltre 30 milioni di euro. Un bel risultato per chi ha sempre fatto il cittadino e mai il politico soprattutto se confrontate con i 40 milioni di euro reperiti in 10 anni dal Sindaco Luigi Sappa con l’ On. Claudio Scajola Ministro della Repubblica che certamente e giustamente si adoperò per far arrivare soldi ad Imperia.

Una situazione che mi ricorda molto la favola della Cicala e della Formica. Con la differenza che in questo caso, la brava formica, che di politica non sapeva niente, ha saputo risanare le casse disastrate di un Comune dove, forse, troppe cicale esperte di politica, si erano dedicate maggiormente al (bel) canto.

La politica non si improvvisa, è vero: c’è chi è tagliato per essere politico, per rispettare determinati cliché e per usare la parola come uno strumento; c’è poi chi non segue comportamenti predeterminati, chi dice quello che pensa anche se non è popolare, ma soprattutto chi alle parole sostituisce i fatti. E’ vero non sono idoneo a fare il Politico di professione e me ne vanto.

L’amministrazione che ho guidato in quasi cinque anni di mandato, con tutti i suoi in & out, lascia di fatto un Comune preso in carico con un deficit dilagante e disastroso e riconsegnato ai Cittadini in attivo e riportato alla sua giusta dignità Istituzionale. Qualcuno lo ricorderà ?

C’è chi ricorderà la mia amministrazione come quella dove è stato chiuso il Cavour, dove ha chiuso la Biblioteca e per la chiusura dell’Agnesi. Quanti invece ricorderanno che il Teatro Cavour è stato chiuso perché la precedente amministrazione non ha rispettato le norme antincendio e che è pronto il progetto per la riapertura ? Quanti ricorderanno che la Biblioteca, inaugurata sempre da una precedente amministrazione, in barba alle norme di sicurezza, è stata chiusa da noi per la salvaguardia dei cittadini, rimessa a norma e quindi riaperta dopo pochi mesi? Quanti ricorderanno che abbiamo portato a termine il Museo Navale? Quanti ricorderanno che ora via Cascione ha una nuova vita? Quanti ricorderanno che il Porto è stato mantenuto aperto nonostante una situazione fallimentare? E infine, quanti ricorderanno che la pista ciclabile che presto diventerà una realtà è frutto del lavoro di questa amministrazione? Pochi, perché con molta probabilità verrà inaugurata da chi non ha mosso un dito, o se lo ha fatto, lo muoveva in direzione contraria.

Sarà facile dimenticare e far cadere nell’oblio tutto questo, ricordando solo le buche negli asfalti, magari fatti male molto prima che non ci insediassimo.

In questi cinque anni Sono stati modificati scenari, attori e registi, ma come spesso accade, i film d’autore non vengono apprezzati da tutti: le storie con effetti scenici e nomi altisonanti, seppur senza un copione, fanno il pieno ai botteghini; i film di nicchia a volte cambiano la storia del cinema, ma in silenzio.

Carlo Capacci