L’annuncio lo da il sindaco di Novi, Rocchino Muliere: “La speranza, la nostra speranza, è quella di poter inaugurare il teatro Marenco il 2 ottobre del prossimo anno.” Una data, quella del 2 ottobre, non scelta a caso: il 2 ottobre del 1839 fu infatti inaugurato il teatro con la presentazione del melodramma “Beatrice di Tenda” di Vincenzo Bellini.

L’affermazione del sindaco si è tenuta nel museo dei campionissimi sabato 2 dicembre in una sala gremita in ogni ordine di posti, in una manifestazione condotta da Maria Rosa Guerriero. Un teatro, il “Romualdo Marenco”, fino al 1943 intitolato al re Carlo Alberto, chiuso dal 1947 in seguito ad un incendio agli impianti di scena. Sono quindi oltre settant’anni che Novi non dispone del teatro “Romualdo Marenco” che adesso, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrebbe tornare ad essere il fulcro dell’attività culturale della città. “Una risposta così alta di pubblico-ha detto il sindaco Rocchino Muliere-dimostra l’amore che Novi ha per il suo teatro. Teatro per il quale si sono mobilitati ben 48 testimonial, uomini e donne, di ogni età e professione, uniti da uno stesso denominatore comune: l’elevato senso di appartenenza verso la comunità novese.”

La manifestazione era stata indetta per presentare ai novesi il progetto “Adottare il teatro Marenco”: mancano, infatti, ancora circa 50.000 euro. Lo si potrà fare con un versamento minimo di 250 euro per una sedia o di mille per un palco ma non è, così, che si “acquista” un palco od una sedia per usarli concretamente. L’acquisto è puramente simbolico, non dà adito alla sua proprietà. La partecipazione alla donazione da diritto a ricevere un attestato di merito, l’iscrizione in un elenco comprensivo di tutte le persone e le aziende che hanno aderito alla campagna di adozione e che verrà pubblicato sulle principali testate del territorio, il diritto di prelazione per sette giorni valido per l’acquisto di un massimo di due biglietti o di e due abbonamenti e la possibilità di usufruire di uno sconto del 10% su di un massimo di 2 biglietti o di due abbonamenti nel corso di tutto il primo anno di attività del teatro. Ma perchè questa campagna? Lo ha spiegato Antonino Andronico, presidente della Fondazione “Teatro Marenco”: “Dopo i finanziamenti da parte della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria e, nel 2010, di Arcus ovvero della società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, grazie all’interessamento dell’allora ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, mancavano ancora 900.000 euro per gli arredi ed il palco. Parte di questa cifra è stata coperta con risparmi e ribassi della gara di appalto e, proprio nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale ha approvato una variante di bilancio con la quale vengono messi a disposizione 200.000 euro. Dopo questi fatti mancavano ancora 150.000 euro, la regione Piemonte ha dato la sua disponibilità per coprire una quota pari a centomila euro.” Un fatto confermato dal consigliere regionale Ottria presente in sala. “Ne consegue-ha continuato Antonino Andronico-che è necessario ancora reperire 50.000 euro. Per fare questo abbiamo pensato di coinvolgere i cittadini di Novi in un progetto che abbiamo chiamato Adottiamo il teatro Marenco.” E’ intervenuta a questo punto Cecilia Bergaglio, assessore alla Cultura del comune di Novi: “Il teatro costituirà un momento di rilancio del centro storico cittadino tramite anche l’adozione di un progetto di marketing per il quale si sta cercando il coinvolgimento di attori pubblici e privati. La campagna di adozione del teatro da parte dei novesi non è affatto nuova, fu attuata già nell’Ottocento quando si trattò di realizzare la costruzione del teatro. Un teatro che può già contare su di una base di appassionati, di persone che assistono agli spettacoli ospitati al teatro Paolo Giacometti.”

Successivamente sono state presentate le foto, corredate da una frase su quello che per loro è il teatro, dei testimonial che accompagneranno il progetto “Adottiamo il teatro Marenco”. Quindi è stata la volta di una intervista effettuata ad Annalisa Flori, fotografa novese che ha conseguito notevole successo giungendo ad immortalare attori e registi di Hollywood. Quindi un divertente siparietto con Claudio Lauretta che ha concluso la manifestazione.

Maurizio Priano