Direttore, La saluto cordialmente.


Se ben ricordo, in un comunicato stampa regionale recentissimo si ipotizza la costruzione di un nuovo ospedale in provincia di alessandria, zona non individuata,  ma soprattutto si scrive alla fine che “la commissione  dovra’ individuare le strutture ospedaliere esistenti da dismettere contestualmente……………………………….” (il dovra’ ed il dismettere contestualmente ritengo siano strettamente collegate l’una all’altra)
Dopo che il nostro ospedale e’ stato smantellato quasi completamente, e pensare di tornare alla situazione ante mi parrebbe utopia, trovo singolare che di queste poche righe, “dismettere contestualmente” i nostri politici non parlino pubblicamente e nessuno le abbia commentate; salvo errore naturalmente. Potremmo  a giochi fatti, come per l’ospedale ante smantellamento, trovarci a cose ormai decise con una struttura destinata alla chiusura definitiva.
Ricordo che da almeno tre amministrazioni si parlava con insistenza di “ridimensionare” alcuni ospedali ma le nostre giunte ed opposizioni hanno solo gestito il fatto compiuto e non l’approccio politico precedente alle decisioni; fragilita’ politica personale dei sindaci o dei propri partiti poco cambia.
Pensare che la garanzia principale per il nostro ospedale sia la recentissima brest unit della d.ssa Pacquola ritengo sia paragonabile al detto “il nudo spera sempre in un inverno tiepido”. Ipotizzando che la D.ssa Pacquola abbandoni prima o poi l’attivita’, il piu’ tardi possibile ci auguriamo tutti credo, non e’ affatto difficile immaginare che il o la subentrante possa non essere cosi’ interessata  a Tortona per cui e’ altrettanto facile immaginare un possibile trasferimento dell’unita’ altrove (le attrezzature si spostano con facilita’ e noi ne sappiamo qualcosa) per accontentare un politico forte o una risorsa dal profilo troppo elevato per accettare Tortona come destinazione. Non si offenda nessuno, ma ipotizzare oggi che un medico  punti su Tortona per lanciare o rilanciare la propria carriera mi parrebbe oggi pura utopia.
La saluto cordialmente.