Gli agenti del Commissariato di Ventimiglia hanno arrestato nel pomeriggio di sabato scorso un afghano di venticinque anni per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

L’uomo, clandestino in Italia, era stato segnalato per il suo comportamento sospetto davanti ad una oreficeria del centro della città di confine. La segnalazione era giunta al centralino del Commissariato tramite il nuovo numero unico per le emergenze 112.

In questi casi è scontato l’accompagnamento in ufficio per le indispensabili verifiche sull’identità imposte dalle rigide norme antiterrorismo.

Per tutta risposta, all’atto di salire in macchina il giovane afghano, improvvisamente, reagiva in modo violento, spingendo con forza uno dei due agenti della Squadra Volante, che cadeva malamente subendo un forte trauma alla spalla. L’uomo quindi si dava a precipitosa fuga, interrotta dal pronto intervento dell’altro agente, che, nella circostanza, veniva aiutato da un motociclista in transito. Nel corso dell’inseguimento, l’agente della Polizia di Stato, nonostante la concitazione del momento, poneva particolare cura e attenzione nel salvaguardare l’incolumità dei passanti e la sicurezza della circolazione stradale.

A questo punto, vistosi perduto il giovane afghano tentava il tutto per tutto aggredendo anche il secondo poliziotto, che riusciva a bloccarlo non senza difficoltà. Lo straniero veniva quindi arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Entrambi gli agenti riportavano dieci giorni di prognosi per i forti traumi subiti agli arti inferiori e superiori.

Nella stessa giornata, poche ore dopo un funzionario della Polizia di Stato, temporaneamente aggregato a Ventimiglia dalla sua sede di servizio in Toscana, notava un’autovettura con targa francese a bordo della quale venivano fatti salire due persone. Il fatto è che i due soggetti venivano alloggiati nel cofano posteriore.

Il funzionario compreso quanto stava accadendo decideva di appostarsi per seguire le mosse del conducente, che, ignaro di essere seguito, procedeva la sua marcia con tutta tranquillità verso il confine di Stato, imboccando l’autostrada.

Prese tutte le precauzioni del caso, onde evitare il coinvolgimento di altri veicoli, procedeva a bloccare il veicolo in un luogo isolato all’interno dello svincolo dell’autostrada A10. A supporto dell’operazione di polizia interveniva una pattuglia del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, fatta convergere sul posto tramite la sala operativa.

L’azione simultanea dei poliziotti impediva ogni tipo di reazione da parte del conducente, un cittadino francese del 1989 di origini maliane residente a Parigi. Quest’ultimo, infatti, scendeva dall’automobile con le mani alzate conscio di non avere alcuna possibilità di fuga.

Dai controlli immediati, il ventottenne è risultato pluripregiudicato in Francia per oltraggio, violenza, minaccia, porto d’armi, ricettazione, scippo, resistenza, stupefacenti, atti vandalici.

Nel cofano dell’utilitaria, stipati in uno spazio incredibilmente piccolo, due uomini, un maliano di 30 anni e un ivoriano di 35, saliti a bordo da pochi minuti ma risultati già sofferenti per la carenza di spazio e la mancanza di aria.

Ai poliziotti i due stranieri dichiaravano di non avere corrisposto denaro al passeur e di essere diretti a Parigi, versione ritenuta poco credibile.

Il conducente è stato arrestato in flagranza di reato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le predette operazioni si inseriscono nell’ambito della pregnante attività di prevenzione programmata secondo le direttive del Questore di Imperia dott. Cesare Capocasa, che vede nella zona di frontiera il massimo impegno della Polizia di Stato, il cui organico è implementato con personale aggregato da altre Questure dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza per garantire un livello di sicurezza adeguato alla particolare situazione che vive la città di Ventimiglia a causa dell’epocale flusso migratorio.