Il Cisa è intervenuto ospitando la mamma e i 4 bambini nella foresteria e il Comune di Sale ha promesso che effettuerà a breve un allacciamento alla rete idrica in modo da garantire l’acqua fino a quando la famiglia rimarrà nell’alloggio.

Questi gli ultimi sviluppi della situazione della  famiglia marocchina di Sale che dal 24 luglio senz’acqua perché la proprietà dell’alloggio ha deciso di chiudere con un lucchetto l’accesso al contatore dell’acqua.

La famiglia composta da madre più quattro figli di cui due minorenni, nel dicembre del 2016, ha avuto un grave lutto per la morte del capo-famiglia, l’unica persona che lavorava.

Di qui, si sono create una serie di difficoltà economiche per i famigliari residenti.

Con l’aiuto del CISA, la famiglia, per quanto possibile, ha fatto fronte agli oneri degli affitti e delle utenze. Nonostante ciò, la proprietaria dell’immobile (o chi per essa), ha avviato lo sfratto dell’abitazione occupata dalla famiglia Ichou in via Mentana 19, e, nonostante sia intervenuto un accordo formalizzato dalle parti davanti al giudice per non rendere esecutivo lo sfratto fino ad ottobre 2017, la proprietaria dell’immobile ha deciso “motu proprio” di farsi giustizia da sola chiudendo i rubinetti, con lo scopo fin troppo evidente di mettere le persone nella condizione di lasciare anzitempo l’abitazione.

 

Il problema è salito agli onori della cronaca per l’intervento del Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia che nella giornata di sabato, a quanto pare ha provveduto a presentare una denuncia circostanziata presso la locale stazione dei Carabinieri, per “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” (ex art. 392 c.p.) e ha reso nota la vicenda con un comunicato agli organi di informazione.

Una grave vicenda che dopo gli ultimi sviluppi si spera possa trovare al più presto la definitiva soluzione