Un infarto è stato fatale a Teresio Ferrari, 85 anni, il pittore dei campioni, un uomo che ha donato il suo quadro ritraente Fausto Coppi anche a Jacques Goddet allora patron del tour de France. E’ morto domenica 20 agosto, nella sua casa a Novi, in zona Cipian, vicino a quella carrozzeria che aveva fondato e che adesso è seguita dal figlio. Teresio Ferrari, imprenditore, sportivo praticante, pittore. Nativo di Langosco Lomellina in provincia di Pavia; ultimo di sei fratelli tutti bravi in disegno, ha vissuto dal 1957 al 1965 a Mortara, per poi trasferirsi a Novi Ligure.
Ha trascorso la sua gioventù alternando il collegio alla bicicletta ed ha partecipato con successo a diverse gare ciclistiche pure se martoriato da numerosi infortuni. Il più grave di questi è sicuramente quello capitatogli a Roma, nel 1955 al Gran Premio Liberazione, prova indicativa per i mondiali Frascati, che ha avuto conseguenze nefaste per la sua carriera ciclistica.
Dopo diversi interventi che lo hanno costretto ad ingessature in varie parti del corpo, viene chiamato a svolgere il servizio militare a Napoli e con lo spirito indomito dello sportivo, per riattivare al massimo il suo fisico, si iscrive alle gare di canottaggio, fino a conseguirne il titolo di Campione Italiano nel quattro con.
Nel periodo della ferma si aggiudica, al poligono di Siena, una gara nazionale di tiro lasciando stupefatti i presenti. La passione sportiva la trasferisce anche in campo artistico,  a soli diciassette anni viene citato dal “Gazzettino Padano”
La sua verve creativa si estrinseca alla verde età 22 anni, quando progetta e brevetta uno dei primi mulini per macinare in plastica.
Il suo genio inventivo si manifesta anche quando ottiene tre brevetti, nel campo della carrozzeria, per l’assemblaggio anteriore delle vetture Fiat 850, 500 e Simca 1000, riuscendo anche a porre in opera particolari modifiche per l’Alfa Romeo di Arese.
Tutto preso dal suo lavoro trascura la sua indole artistica, ma quando dopo tanti anni, nel 1970, non riuscendo più a trattenere la propria ispirazione riprende a dipingere ed è da subito un successo.
Negli anni successivi è stato tutto un susseguirsi di mostre, di incontri, di esposizioni che lo hanno portato a conseguire numerosi i premi e riconoscimenti in Italia ed all’estero.
A Roma nel 1992 gli viene assegnato il Trofeo europeo ed il primo premio per la pittura sportiva quella che sente e segue maggiormente e nella quale esterna tutto quell’amore e quella passione sportiva che aveva innata.
Nel 2005 in occasione dei campionati mondiali di ciclismo a Bardolino e Verona viene incaricato di tenere una mostra specifica sul suo grande Amore: “Il Ciclismo”. Mostra che ha avuto un enorme successo, avendo avuto circa settemila visitatori.
Lascia, oltre alla moglie, il figlio Daniele che ne prosegue l’attività imprenditoriale, la nuora e gli adorati nipotini Stefano e Fabrizio.
Il funerale sarà celebrato alle ore 10,30 di martedì nella chiesa di Nostra Signora della Pieve a Novi dove alle 20,30 di lunedì, sarà recitato il Santo Rosario.

Maurizio Priano