Un albanese che gira indisturbato per Imperia con una pistola, esplode due colpi in aria contro il presunto ladro della sua bicicletta, la fidanzata dell’albanese che minaccia il ladro dal profilo messegner e infine la ricerca della Polizia di Stato che blocca i due.

Sembra un film giallo ma è un episodio accaduto veramente a Imperia che si è concluso con la denuncia, in stato di liberta’ di un cittadino albanese responsabile del reato di minacce aggravate dall’uso di una pistola.

La notizia risale a qualche giorno fa ed è passata quasi inosservata tra i vari comunicati sui controlli della Questura di Imperia effettuati a ferragosto, ma a nostro avviso merita un approfondimento, perché non si può esplodere colpi di pistola in città come se nulla fosse.

Questa la ricostruzione dell’accaduto che ha visto gli  agenti della squadra volante intervenire in una frazione del comune di Imperia. Tutto è iniziato presso l’abitazione di un cittadino tunisino, che ha riferito ai poliziotti di essere stato rapinato di 20 euro da un individuo di origini albanesi.

In seguito al racconto i poliziotti hanno dato inizio ad una lunga attività di indagine conclusasi con la denuncia

L’albanese che da alcune ore stava accusando il tunisino del furto della sua bicicletta, avendolo intercettato per le vie del centro di Borgo marina, lo ha costretto a salire a bordo della sua auto alla ricerca della bicicletta.

Il tunisino, che da subito ha negato ogni addebito in merito alle accuse, proprio all’interno dell’abitacolo della vettura, e’ stato minacciato dall’albanese che, estraendo una pistola, ha esploso due colpi in aria, a scopo intimidatorio e al fine di dimostrare alla vittima che l’arma in suo possesso era autentica e carica.

La vittima, spaventata, si e’ quindi rivolta alla polizia di stato che, durante la ricezione della denuncia, ha documentato le minacce che, in tempo reale, l’albanese rivolgeva al tunisino attraverso il profilo messenger in uso alla fidanzata.

Sulla base delle indicazioni e dei primi riscontri investigativi, gli uomini della squadra volante si sono messi prontamente alla ricerca dell’albanese, rintracciandolo nel vicino comune di Cervo.

Il giovane, sin da subito, ha confessato di aver minacciato il cittadino tunisino utilizzando una replica di una beretta 7.65, occultata proprio sotto il sedile della sua vettura.

La pistola, subito sequestrata, e’ stata sottoposta ai necessari accertamenti per verificare l’effettivo utilizzo come riferito dalla vittima. Si tratta di una perfetta replica di una beretta semiautomatica calibtro 7.65, del peso, delle dimensioni e di fattura del tutto simile alle armi in dotazione alle forze delle’ordine.

Nella disponibilita’ del giovane anche una confezione di numerose cartucce, sequestrate insieme alll’arma.

La fidanzata dell’albanese, sottoposta a perquisizione personale e domiciliare, e’ stata inoltre segnalata amministrativamente a seguito del rinvenimento, in una tasca dei pantaloni, di circa 8 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana e, in quanto minorenne, affidata al padre.