La Polizia di Stato di Casale Monferrato ha identificato e deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria quattro giovani, tutti già noti alle forze dell’ordine e residenti in città, due per il reato di furto e due per il reato di ricettazione.

Nella notte tra il 28 febbraio ed il 1 marzo u.s. veniva perpetrato, nel centro cittadino, il furto di un’autovettura AUDI Q3 del valore di oltre € 40.000,00, le cui chiavi erano state sottratte al proprietario dall’interno della tasca del giaccone mentre questi si trovava in un esercizio pubblico.

Al fine di mascherare le tracce del veicolo, i due autori materiali del furto, successivamente individuati in T.A., ventinovenne e M.G., ventiduenne, rispettivamente di nazionalità marocchina ed albanese, prima raggiungevano l’abitazione di un terzo soggetto, D.M., ventisettenne italiano e grazie alla sua collaborazione, spostavano il mezzo più volte nel corso della notte, in zone contraddistinte da una scarsa affluenza veicolare.

Il giorno seguente, dopo aver reperito un acquirente, corrispondente ad un uomo di origine nord africana, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, dimorante nell’hinterland milanese ma “in attività” presso i c.d. campi della zona compresa fra Mortara e Vigevano (in corso di ulteriore identificazione), da cui i predetti, tutti tossicodipendenti, si rifornivano di droga, portavano il veicolo in tale area, con il concorso di un altro complice, A.X., ventunenne albanese, cedendoglielo per un’imprecisata somma di denaro.

L’acquirente utilizzava l’autovettura per diversi giorni, esclusivamente in concomitanza dell’illecita attività, parcheggiandola poi in Mosella di Vigevano nel restante lasso temporale.

Gli operatori della Squadra Investigativa del Commissariato di P.S. rinvenivano il veicolo in detta località, in buone condizioni, regolarmente chiuso a chiave e, dopo averlo recuperato, lo restituivano al proprietario.

Al fine di reperire elementi a suffragio delle indagini, mediante l’utilizzo di sofisticati strumenti informatici, erano esaminati i punti GPS registrati dal navigatore satellitare del veicolo, comparandoli con altre risultanze investigative che consentivano di individuare i quattro giovani sopra citati, determinandone le rispettive responsabilità.