Baudilio o Baudolino – come si dice ora – vive maggior parte della sua esistenza nell’attuale Villa del Foro un piccolo centro abitato da semplici contadini sulle sponde del Tanaro nei pressi di: Marengo, Borgoglio, Gamondio, Solero, Oviglio, Quargnento. Le sue opere lo hanno consacrato Santo

 

Baudolino, per quanto se n’è a conoscenza, ha vissuto a Villa del Foro una parte della sua vita, se non tutta.

L’origine è sconosciuta, incerta la data, il luogo di nascita; quella di decesso risulta essere nell’anno 740, sepolto in territorio di Villa, compianto dai suoi conterranei per i miracoli compiuti.

Il più famoso risulta essere quello in cui salva il raccolto dei suoi conterranei dall’invasione degli innumerevoli storni di oche selvatiche le quali, per sfamarsi, hanno pressoché beccato tutti i chicchi da poco sparsi per la semina.

Gli abitanti sono abbattuti per il prossimo raccolto ritenuto distrutto, frattanto qualcuno corre a chiamare Baudolino il quale, appena arriva al bordo dei campi benedice gl’ingrati visitatori: questi sciamano, starnazzando, prendendo il volo verso il cielo.

L’evento è così ricordato:/ Sulle sponde del Tanaro è cresciuto,/ per i miracoli assai è portato,/ gli stormi della semina si son pasciuti,/ Baudolino l’han subito chiamato;/

LUI con un cenno le oche ha sparpagliato:/ il raccolto è stato salvato!

La storia rammenta altri momenti significativi della sua Santa esistenza quando Anfuso, nipote del saggio Re del Longobardi Liutprando, è gravemente in punto di morte, colpito per errore: Baudolino è stato informato da un messo il quale lo invita a correre al suo capezzale, nella speranza di poter prestare le necessarie cure. Invano! Il Santo già è a conoscenza del decesso, risponde pressappoco così all’inviato: “…nulla posso in quanto il giovane ha digià effuso l’ultimo respiro…” non manca, però, d’aver affettuose parole di conforto per i familiari del caro estinto.

La bontà d’animo del nostro Santo è proverbiale,/ … La sua terra gli è riconoscente,/ Baudolino d’allora è venerato!/ È sempre nella nostra mente,/ al 10 novembre è il festeggiato.

Gli alessandrini sono particolarmente devoti a Baudolino,/ La nostra città/ ha un Santo Patrono./ Ciascuno, con pietà,/ corre a chieder perdono./ È Baudolino!/ Per caso, alla Villa arrivato./… bravo bambino,/ i fatti l’han dimostrato!

Franco Montaldo