Direttore nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.

Per rilanciare Tortona si può partire anche dalle piccole cose: ad esempio le inizative che in citta’ hanno animato il Natale. Mi ripeto: poco o molto e’ in ogni caso un passo in avanti rispetto al passato che necessita’ di conferme e continuita’ ma e’ un dato di fatto l’inversione di tendenza.

Se invece ci accontentiamo di criticare, e nel nostro contesto e’ indubbiamente facile, possiamo allora continuare senza nemmeno fare lo sforzo di proporre un’alternativa all’oggi.
Certamente l’ospedale, l’Inps, la Polizia Ferroviaria in futuro ed altro ancora non li riavremo e ritenere che le recenti iniziative proposte per l’ospedale siano decisive e’,  a mio parere,  illudere la popolazione oggi come ieri. Mi ripeto, ma da almeno 5 anni sapevano tutti, proprio tutti negli ambienti che vivono di politica (sanita’ compresa), quale sarebbe stato l’epilogo per Tortona e dire il contrario significa solo pensare alle prossime elezioni politiche e non a Tortona ed i suoi problemi..
Probabilmente oggi come ieri si ritiene che Forza Italia ed il Pd a Tortona “contino” ad alti livelli; Novi Ligure decide per Forza Italia in quasi tutta la provincia alessandrina ed il Pd non e’ che ai margini, molto ai margini per non dire assente, dalla politica che conta veramente a livello regionale pur avendone il presidente. A livello Pd, se togliamo la boutade della restituzione delle tessere tanto inutile nella sostanza quanto cabarettistica nella forma, cosa ha concretamente avviato ultimamente per risollevare il tortonese? Forza Italia ed il Pd a Tortona non accettano la sconfitta dell’ospedale, ma non solo, in favore di Novi Ligure perche’ Berruti ieri e Bardone oggi hanno dovuto solo far digerire alla popolazione cio’ che  a Roma hanno nei fatti deciso per loro.  In politica succede tutti i giorni.
In sintesi hanno dovuto chinare il capo e noi con loro.
Colpa solo dei politici tortonesi? Una domanda: quanti anni sono che il tortonese non esprime un politico di razza e rango tale da poter dire la sua a livello nazionale?
La differenza con il Novese ed il Vogherese e’ tutta li.  Differenza che si traduce in sconfitte per noi e vittorie per “i cugini”.
Noi ci dobbiamo, vorrei utilizzare il termine “siamo obbligati”, adeguare ed i politici locali lo sanno bene; se vogliono vivere di politica debbono obbedire ed occuparsi di questioni meno che marginali. Basta leggere le cronache di queste settimane.
Chi comanda pretende obbedienza;  e maggior obbedienza pretende se e’ poco autorevole egli stesso.
Certo pensare che cio’ che e’ stato fatto in questi ultimi mesi dal sindaco Bardone e dalla sua giunta sia risolutivo e’ un errore evidente ma ripartire era ed e’ doveroso; con iniziative locali certo ma, come per “il grano san pastore”, e’ positivo che si torni a parlare di Tortona e del circondario con interesse e concretezza per esempio anche nel tg3 regionale. Poca cosa?  Forse ma quand’e’ che si e’ parlato positivamente di tortona e del tortonese?
Qualcuno ritiene che non si sia consci dei problemi della citta’ ma e’ l’esatto contrario: consci dei problemi ma anche coscienti che ripartire sara’ nel lungo termine, almeno un decennio non illudiamoci, la chiave per riportare il tortonese non ai livelli che gli competono, per grazia Dei non gli compete un bel nulla,  ma ai livelli che altri tortonesi in un contesto ben piu’ difficile e drammatico hanno saputo conquistarsi. Purtroppo la storia ha i suoi corsi e ricorsi storici: c’e’ chi faticosamente costruisce e chi apparentemente senza fatica distrugge.
Lettera Firmata