Nato in Alessandria nel 1851 inizia a studiare musica per diletto, diventa organista, compositore, autodidatta per iscriversi al Conservatorio di Milano

Pietro è il musicista ricordato dalla storia, forse il più importante fino ai giorni nostri, uomo di talento, purtroppo scomparso a soli 43 anni.

Il suo nome inizia a circolare negli ambienti musicali del milanese  ov’è stato allievo dei Maestri Angeleri, Almasio rispettivamente per pianoforte ed organo; successivamente di Rossi, Mazzuccato ed altri per quanto riguarda la composizione.

La Commissione esaminatrice ha giudicato la cantata Caino e Abele, composta dal nostro concittadino in sede d’esame, meritevole del diploma a pieni voti , nonché la meritata medaglia d’oro.

Pietro ama Alessandria, la sua città, ove ritorna per assumere l’incarico di organista della nostra Cattedrale, un incarico prestigioso al quale affianca la scuola privata di musica per lo studio del pianoforte, bel canto, composizione.

Abba è un musicista completo dal momento in cui oltre alla perfetta esecuzione dei brani, è interessato a comporre.

Il Teatro La Fenice di Venezia rappresenta, nel 1884, la prima in assoluto de Maria di Warden, riproposta, per la stagione lirica d’autunno la al Teatro Municipale di Alessandria nel 1866, con un clamoroso successo.

La sua attività è legata ad altri due titoli come: Isabella Spinola, del 1877, Una partita a scacchi, quest’ultima acclamata, quindi proposta, al Teatro Fraschini di Pavia nel 1892.

La sua attività è apprezzata moltissimo in Casa Savoia, per il decesso di re Carlo Alberto compone la Messa da Requiem, gradita a corte.

Il suo estro musicale spazia fra la, polifonia, compone romanze, brani per pianoforte, organo, ecc…

La cultura personale non si ferma solo alla musica, spazia nell’arte, a tal proposito aderisce alla Scapigliatura, quella corrente culturale compresa nel decennio

1860 ÷ 1870 in cui gli artisti s’uniformano all’espressionismo, tendenti a ricercare nuove forme di narrazione, per cogliere spunti maggiormente interessanti.

È il periodo in cui lega amicizia con Giuseppe Giacosa per collaborare all’insegna dell’arte più sentita.

Gli sono riconosciuti molti meriti, purtroppo il decesso lo coglie in Alessandria nel 1894, nella sua amata casa in via Pontida, a due passi dal Conservatorio Antonio Vivaldi, nonché dal Duomo.

                                                                                         Franco Montaldo