Il grande bassorilievo in gesso “Le spose della morte” di Leonardo Bistolfi ha lasciato la Gipsoteca casalese per approdare al più noto dei musei italiani, la Galleria degli Uffizi.

 

L’opera, di notevoli dimensioni (cm. 280 x 100), verrà esposta alla mostra “Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e l’impressionismo a Firenze”, curata da Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni, che verrà inaugurata il 26 settembre a Firenze dal direttore Eike Schmidt e resterà allestita fino all’8 gennaio del nuovo anno.

 

La donazione di un autoritratto di Soffici alla Galleria degli Uffizi da parte degli eredi dell’artista ha fatto nascere l’idea di una mostra su questa figura di pittore, scrittore, polemista e critico d’arte, puntando l’attenzione in particolare sugli anni che lo videro assumere un ruolo di assoluto protagonista nell’aggiornamento della cultura figurativa italiana: è infatti da tempo riconosciuto che gli scritti di Soffici pubblicati nel primo ventennio del Novecento e le iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (tra cui la fondamentale Prima mostra italiana dell’impressionismo a Firenze nel 1910) costituirono un momento decisivo per il rinnovamento in chiave novecentesca dell’arte in Italia.

 

La mostra trae spunto dal libro “Scoperte e massacri” edito a Firenze da Vallecchi nel 1919 che raccoglie una scelta di testi storico artistici di Soffici e costituisce il filo conduttore della mostra.

 

Un avvenimento in particolare segnerà la vita artistica di Soffici a soli 17 anni: l’esposizione Festa dell’Arte e dei Fiori, svoltasi proprio a Firenze nel 1897. Si trattò della prima grande mostra internazionale d’arte contemporanea allestita nel capoluogo toscano, dove era presente proprio il modello de Le spose della morte di Bistolfi realizzato tra il 1894 e il 1897 per la Cappella sepolcrale Vochieri. L’opera fu generalmente bene accolta dalla critica, in particolare dalla critica straniera: il belga Fiérens-Gevaert la definì “une des oeuvres les plus noblement expressives de l’art présent”. Soffici tuttavia negli anni a seguire, in diverse occasioni, si trovò su posizioni completamente opposte alla poetica e all’arte di Bistolfi, a cui rivolse palesi stroncature che certo non giovarono alla sua futura fama.

 

 

 

 

 

 

Scheda della mostra tratta dal sito web del Ministero Beni Culturali:

 

L’esposizione, la prima monografica dedicata a Soffici (1879 – 1964), sarà occasione per ripercorrerne l’esperienza artistica di pittore, scrittore, critico d’arte e polemista che visse attivamente il suo tempo, venendo in contatto e talvolta in profondo, coraggioso contrasto con i coevi movimenti del panorama artistico italiano ed europeo. Il titolo della mostra, Scoperte e massacri allude a quello della raccolta dei testi di Soffici, pubblicati tra il primo e il secondo decennio del Novecento, riconosciuti oggi, assieme alle iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (come la Prima mostra italiana dell’Impressionismo allestita a Firenze nel 1910), passi decisivi per il rinnovamento in chiave novecentesca dell’arte in Italia. Le opere in mostra (da Segantini a Cezanne, da Renoir a Picasso, da Degas a Medardo Rosso, da De Chirico a Carrà ecc., oltre lo stesso Soffici), scelte sulla base delle predilezioni e delle avversioni esplicitate, saranno commentate da brani critici tratti dagli stessi scritti d’arte, per accompagnare idealmente il visitatore a riscoprire una delle più feconde e produttive interpretazioni delle origini dell’arte contemporanea, con le sue decisive “scoperte” e i suoi drastici “massacri”.
Informazioni Evento:

 
Data Inizio: 27 settembre 2016
Data Fine: 08 gennaio 2017
Costo del biglietto: 8,00 euro
Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Firenze, Galleria degli Uffizi
Orario: Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50 Chiusura: tutti i lunedì