La situazione dell’inquinamento da idrocarburi a Tortona non è ancora risolta. A Palazzo Comunale, si è tenuto un incontro con i vertici ENI, voluto dall’Amministrazione Comunale  per avere un aggiornamento sulle procedure di bonifica conseguenti agli sversamenti di idrocarburi, avvenuti per effrazioni dolose all’oleodotto Sannazzaro-Fegino.
In particolare si è esaminata la situazione del primo sversamento, il più impattante sul territorio, che a distanza di oltre un anno fa ancora registrare, in alcuni casi, valori elevati nell’ambito dei controlli che sistematicamente vengono effettuati.
A tal proposito sono rientrati nei limiti i valori dell’acqua nell’ultimo pozzo interessato da ordinanza, in Strada Cabannoni, che comunque continuerà ad essere monitorato.
Con ogni probabilità le risultanze dei valori registrati sono conseguenza della siccità estiva e dello sfruttamento dei pozzi agricoli di valle non soggetti a limitazione, elementi che potrebbero aver influito sull’andamento delle acque sotterranee.
Per intensificare l’attività di bonifica, entro fine settembre, si terrà un incontro in Provincia ad Alessandria, ove potrà essere valutata anche la realizzazione di un’ulteriore barriera di pompaggio che vada ad aggiungersi alle due che sono già attive e che consentono di prelevare e trattare le acque sotterranee.
Per quanto riguarda la situazione conseguente al secondo sversamento i valori dei campionamenti sono buoni, ad eccezione dei pozzi che si trovano nelle immediate vicinanze del punto di effrazione, nel quale si registrano ancora dati oltre soglia.
L’attività di bonifica posta in essere in questo caso è al momento circoscritta al posizionamento di piezometri in attesa della realizzazione delle barriere idrauliche.
Dall’incontro è emersa inoltre l’efficacia dei sistemi di sorveglianza attivati, compresa l’istallazione del rilevatore vibro acustico, in presenza del quale non si sono più registrati tentativi dolosi di effrazione.
“Il Sindaco ed io – afferma l’Assessore all’Ambiente Davide Fara – incontriamo sistematicamente i vertici dell’ENI per monitorare costantemente l’attività programmata per bonificare le aree interessate dallo sversamento”.