Il lavoro di Angelo Bottiroli può sembrare a prima vista  un semplice manuale di sopravvivenza che, come tanti,  prende in esame gli aspetti fondamentali della nostra esistenza e cerca di dare delle risposte pratiche. Le librerie sono piene di libri che ci danno indicazioni o istruzioni per viver meglio, redatte per lo più da psicologi, psicoanalisti e terapeuti di vario orientamento filosofico o scientifico, ma il testo di Angelo Bottiroli si distingue per un aspetto molto peculiare che ne fa uno dei maggiori motivi di interesse: la prospettiva in cui ci pone per affrontare i temi esistenziali che dibatte è quella di un osservatore particolare, il giornalista di cronaca locale.

Giovanna Franzin

Giovanna Franzin

Si tratta di una posizione privilegiata di osservazione del reale in quanto ci permette di entrare in contatto diretto con le diverse situazioni del vivere quotidiano, con i suoi problemi e affanni e di riconsiderare le problematiche esistenziali  con la lucidità ed esperienza del giornalista, uno che conosce da vicino come funziona la nostra società perché la vede da dentro. Parallelamente ai capitoli che contengono queste riflessioni si dipana una specie di diario della vita del giornalista di cronaca che ci svela, altro motivo di interesse, come il lavoro in una redazione di un quotidiano locale influenzi la visione stessa dell’esistenza. E sicuramente la professione dell’autore ha influenzato la sua capacità di analisi lucida e puntuale, a trecentosessanta gradi sullo stato del mondo e, in particolare, sulle condizioni di vita nella nostra nazione, di cui il capitolo “Visione catastrofica” è un esempio eccellente.

Lo stile  in cui questo “racconto sociologico” è stato scritto è quello schietto e diretto dell’autore di cronaca, talora un po’ assertivo e dogmatico, ma con il pregio di riportare all’attenzione del pubblico una fede sicura nell’esistenza di valori assoluti in cui la società fluida del nostro tempo sembra aver rinunciato a credere. Ed è rassicurante e convincente il giornalista quando ci sprona e ci indica strumenti e percorsi per migliorare la nostra vita, trovando motivi di ottimismo e di speranza pur essendo partito da un’analisi realistica, che non fa sconti, né crea facili illusioni proprio perché ha toccato con mano, in presa diretta le inquietudini dei nostri tempi, compreso il dramma della tentazione del suicidio.

E’ un libro molto vero perché ci porta l’esperienza personale del giornalista e dell’uomo Angelo Bottiroli, il quale non rinuncia a fare il suo mestiere a servizio della verità anche quando la verità è scomoda e pone il suo lavoro su un piano etico elevato tanto da sentire il bisogno di condividere la sua esperienza e di metterla a frutto per il bene degli altri.

Un libro che coinvolge e interpella tutti e offre molti spunti di riflessione  e una lettura che ha anche il pregio, pur affrontando tematiche complesse,  di essere scorrevole e comprensibile per ogni tipo di lettore.

Giovanna Franzin Falchetto – Insegnante