I Carabinieri della Stazione di Bassignana hanno denunciato per incendio colposo, danneggiamento a seguito di incendio e inosservanza di un provvedimento dell’Autorità una cittadina italiana di 39 anni, la quale è stata individuata come la persona che, il 20 luglio, aveva acceso un fuoco nella periferia di Pietra Marazzi, fuoco che poi si era sviluppato in maniera sempre più aggressiva fino a distruggere due ettari di terreno, quasi completamente coltivati a grano. Quel pomeriggio, intorno alle 14.30, era stato segnalato un incendio nella zona della strada vicinale Zuccarello che aveva bruciato alcuni campi, coinvolgendo anche una vecchia roulette che veniva distrutta e una colonnina di distribuzione di gas metano, che successivamente veniva riparata da personale tecnico addetto. I Vigili del Fuoco contrastavano le fiamme riuscendo a spegnerle completamente e a mettere in sicurezza l’intera area dopo tre ore di lavoro, impiegando diversi mezzi e uomini sul terreno. Subito dopo iniziava l’attività di indagine congiunta per capire da dove fossero partite le fiamme, anche analizzando le prime richieste di intervento e in quale zona fossero localizzate. Partendo da quanto rilevato sul terreno, si notava che il fuoco aveva preso avvio da una fossa, contenente letame di origine animale, ubicata in un terreno la cui titolare veniva identificata e sentita. Il fuoco si era poi propagato ai campi circostanti a causa del vento che lo aveva rafforzato. Chiesto alla padrona del terreno chi avesse acceso il fuoco, i militari scoprivano che la donna aveva deciso di smaltire il letame nel modo più semplice e meno costoso, ovvero bruciandolo anziché smaltirlo secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Il fuoco però si era propagato nei campi adiacenti e, alimentato dal vento caldo di quel pomeriggio, aveva mandato in fumo quasi due ettari di terreno coltivato. Tra l’altro la donna aveva acceso il fuoco in palese violazione dell’ordinanza comunale che ne vieta categoricamente qualunque accensione in questo periodo e, di conseguenza, veniva denunciata all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso.