Gli ospedali più rapidi nell’evadere gli accessi al Pronto Soccorso sono tutti in Lombardia ed il primo dei migliori nell’alessandrino è Casale Monferrato, che dista però da Tortona quanto il Policlinico San Matteo di Pavia. Questa la nuda e cruda realtà che emerge dai dati ufficiali AGENAS sulle statistiche di accesso e dimissione dei pazienti al Pronto Soccorso.

Rispetto al passato il lavoro del Pronto Soccorso si è arricchito di altri significati, oltre a quello già implicito nel nome del “dare immediatamente cure e assistenza”. Gli sviluppi della tecnologia e la capillare informatizzazione di tutti i servizi, dalla visita agli esami di laboratorio, alla radiologia, adesso consentono di completare in poche ore dei percorsi diagnostici che in precedenza richiedevano molti giorni. Nei dipartimenti di Pronto Soccorso si lavora per dimettere, ossia per rimandare a casa il paziente, dopo avere escluso patologie gravi, con una diagnosi formulata e con una raccolta di dati (radiologici, specialistici e di laboratorio) utili al medico di base. Ma al Pronto Soccorso si lavora anche per ricoverare, cioè di fronte a quadri clinici che comunque obbligano a trattenere il malato in ospedale, si cerca di perfezionare il migliore inquadramento diagnostico possibile, sia per iniziare fin da subito una terapia mirata ed efficace, che per indirizzare il paziente nel reparto dell’Ospedale più consono alla patologia rilevata.

In virtù di queste premesse, in certi casi i tempi che intercorrono tra l’accesso e la dimissione (o il ricovero) del paziente che si è rivolto al Pronto Soccorso possono rivelarsi fondamentali.

Tutti sappiamo per esperienza che gli utenti con codice di minore gravità (bianco o verde) devono attendere, a volte diverse ore, prima di essere visitati dal medico, ed inoltre il tempo di permanenza in Pronto Soccorso, una volta effettuata la visita, è variabile tra i casi destinati alla dimissione, che hanno tempi solitamente più brevi, e i casi destinati al ricovero,   strettamente correlati all’ulteriore incognita di una possibile carenza di posti letto nei reparti di Medicina Generale, o nelle Unità Operative specialistiche.

Con il declassamento del DEA di Tortona e diversi reparti soppressi, quelli fin qui espressi sono solo alcuni dei molteplici i fattori che devono essere tenuti in conto da un cittadino che possa recarsi, spontaneamente o con mezzi propri, ad un Pronto Soccorso. La Lombardia offre strutture ancor più vicine di quelle piemontesi e con livelli di prestazioni elevatissimi, come risulta, ancora una volta, dalla evidenza dei dati certificati AGENAS.

 

Tempi di permanenza in Pronto Soccorso
Struttura Regione Accessi Entro 12 h Da 12 a 24 h Oltre 24 h
Ospedale Civile-Vigevano Lombardia 25.170 99,6 0,3 0,1
Ospedale Nuovo di Broni e Stradella Lombardia 14.077 99,5 0,5 0
Ospedale Civile-Voghera Lombardia 24.939 98,7 1,2 0,1
IRCCS Policlinico S. Matteo-Pavia Lombardia 54.166 96,4 2,9 0,7
Ospedale S. Spirito-Casale Monferrato Piemonte 27.423 95,6 3,4 1
A.O. S.S. Antonio e Biagio-Alessandria Piemonte 39.603 94,3 4,2 1,5
Ospedale SS. Antonio e Margherita-Tortona Piemonte 18.337 89,1 8,3 2,6
Ospedale S. Giacomo-Novi Ligure Piemonte 22.718 85,6 9,7 4,7

Sono due le strutture che hanno sfiorato quasi il 100% di dimissione del paziente entro 12 ore dall’accesso in Pronto Soccorso, e sono entrambe in Lombardia, Vigevano con il 99,6% (56 Km da Tortona percorribili in 60’) e l’ospedale nuovo di Broni-Stradella con il 99,5% (45 Km percorribili in 35’).

L’ospedale di Voghera (18 Km da Tortona percorribili in 21’) garantisce la dimissione del 98,7% degli accessi entro le prime 12 ore, e questo è un dato estremamente significativo, ancor più quando viene confrontato con le performance di Novi Ligure (20 Km da Tortona per 30’ di percorrenza) ultima struttura in classifica con solo l’85,6% di dimissioni entro le 12 ore dall’accesso. I due ospedali geograficamente più vicini a Tortona e quasi a paritetica distanza hanno prestazioni decisamente differenti, e questi “dettagli” non sono affatto trascurabili, sono fattori determinanti che possono, in certi casi, fare davvero la differenza in termini di esito per chi è ricoverato.

La limitrofa Voghera brilla dunque di luce propria, forte del proprio primato supera addirittura il Policlinico San Matteo di Pavia (96,4%) Casale Monferrato (95,6%) e l’ospedale di Alessandria (94,3%) tutti e situati a maggior distanza da Tortona e con collegamenti pubblici soddisfacenti per Pavia ed Alessandria, ma inesistenti per Casale Monferrato.

Fanalino di coda, come abbiamo già visto, Novi Ligure, in ulteriore peggioramento rispetto ai già impietosi dati del 2014, che vedevano solo l’86,2% dei pazienti curato entro le prime dodici ore dall’accesso.

Annamaria Agosti