Sul progetto di ampliamento della discarica di Bazzani di Casale Monferrato intervengono il coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Gabotto, e il capogruppo in Consiglio Comunale Vito De Luca.

Guido Gabotto

Guido Gabotto

“Per la chiarezza che dobbiamo ai cittadini casalesi sul nostro agire amministrativo nel quinquennio della giunta Demezzi – afferma il capogruppo De Luca, rispondendo al Consigliere di maggioranza Vargiolu – è necessario contestualizzare le iniziative messe in atto nel 2010. Nei primissimi mesi di quell’anno, insediati da poco, ricevemmo in Comune i vertici dalla società Cosmo S.p.A. che ci ragguagliarono sulla situazione della discarica Bazzani e fummo molto colpiti dal perentorio allarme che essi manifestarono. In sostanza ci dissero che la vita residua della discarica, quindi della volumetria disponibile, era all’incirca di due anni e che bisognava agire in fretta per non trovarci in serie difficoltà. A questo allarmante messaggio ragionammo in questi termini: 1- Demmo mandato alla società Cosmo di produrre uno studio preliminare per avere dati concreti sulle necessità in termini di volumetria necessaria al fabbisogno del territorio e dei costi relativi. 2- Cominciammo a cercare soluzioni alternative alla mera discarica, che fossero rispettose dell’ambiente, economicamente vantaggiose, in linea con le migliori tecnologie disponibili. Quindi, da una parte ci cautelammo per ogni evenienza dando il via allo studio di fattibilità per l’eventuale ampliamento della discarica, e dall’altra cercammo una soluzione alternativa alla mera discarica in ossequio alla direttiva europea 99/31/CE recepita dal ns. Paese con il D.Lgs. 36/2003, che prevede che ciò finisce in discarica “debba essere l’opzione residuale”, dopo aver messo in atto tutte soluzioni finalizzate alla riduzione, recupero e riciclaggio di tutte le frazioni a qualsiasi titolo valorizzabili. Quale quindi la soluzione che allora individuammo e che avremmo messo in campo? Tenuto conto degli impianti presenti a Bazzani, ovvero l’impianto di tritovagliatura e di biostabilizzazione dei rifiuti, seppur rivedibili dal punto di vista strettamente tecnico, valutammo già allora l’ipotesi di ridurre i rifiuti conferiti in discarica, aggiornando e integrando gli impianti esistenti con nuove attrezzature finalizzate alla produzione di CSS (combustibile solido secondario) da inviare al recupero energetico, ripercorrendo le esperienze impiantistiche positive di realtà a noi vicine come Cavaglià (VC) o Villafalletto (CN). Il tempo si è incaricato di dimostrare come il messaggio che nel 2010 ricevemmo era errato tanto che la discarica che doveva chiudere nel 2012 è ancora oggi, nel 2016, funzionante; avendone la possibilità, avremmo portato avanti il progetto individuato all’epoca, nel corso del mandato successivo.”

Aggiunge Gabotto: “Gli interventi dei Consiglieri Comunali di maggioranza sul progetto di ampliamento della discarica di Bazzani palesano una scarsa familiarità con gli argomenti trattati. – e continua – Le politiche di gestione dei rifiuti sono argomento molto complesso, che richiede ampia conoscenza della materia a partire dalle direttive Europee fino alle leggi nazionali e regionali, oltre che delle varie soluzioni tecniche di trattamento attualmente disponibili. Ragionando come il consigliere Servato, non dovremmo mandare la nostra frazione organica al compostaggio di Alessandria, ma dovremmo gestirla a Bazzani: ciò sarebbe economicamente insostenibile, visti gli esigui quantitativi prodotti, insufficienti a rendere economicamente vantaggiosa qualsiasi soluzione impiantistica finalizzata al trattamento in loco di questa frazione destinata alla produzione di compost.