Il “sistema neve”, in Piemonte e su tutto l’arco alpino e nelle località turistiche invernali come Caldirola, ad esempio, rappresenta nel suo complesso la più grande azienda esistente, il più grande comparto produttivo, imprenditoriale e occupazionale.

Gli impianti di risalita garantiscono importanti ricadute per tutte le attività turistiche dei diversi comprensori, per i livelli di occupazione qualificata e per lo sviluppo socio-economico del territorio.

Manca però la neve e questo é un problema.

Nel tavolo convocato in Regione venerdì 22 gennaio, L’unione dei comuni montani ha fatto – d’intesa con molti Comuni e Unioni montane – una serie di proposte operative, alcune di carattere strutturale, altre più legate all’emergenza di questa stagione invernale caratterizzata dalla mancanza di precipitazioni e da alte temperature. La prima, affinché la Regione Piemonte solleciti il Governo a concedere la moratoria sui mutui anche per le società proprietarie degli impianti di risalita. In secondo luogo, che la Regione incarichi Finpiemonte di anticipare i pagamenti (crediti residui) dovuti alle società da parte della Regione stessa. Inoltre, gli impianti di risalita devono essere riconosciuti come infrastrutture di trasporto, di pubblico interesse, e pertanto soggetti a una disciplina di concessione e gestione che consenta specifici interventi pubblici.

È poi necessaria una profonda revisione della legge regionale sullo sci istituendo a livello delle Unioni montane di Comuni i sistemi turistici locali all’interno dei quali devono essere previste le condizioni, nazionali e regionali, per gli interventi a favore del turismo pluri-stagionale montano, unendo le dimensioni white e green, anche ai fini di un maggiore utilizzo degli impianti di risalita, 365 giorni l’anno. È importante inserire uno specifico articolo nella legge regionale 27/2000 che consenta l’utilizzo del “Fondo rotativo” di Finpiemonte per sostenere gli investimenti futuri delle società degli impianti. Serve poi un sostegno, certo e pluriennale, all’innevamento artificiale, autorizzando in tempi ragionevoli la costruzione di piccoli bacini idrici, che possono avere un uso plurimo, dunque anche per la produzione di energia elettrica e, d’estate, sebatoio di risorsa fruibile dal settore agricolo.

Tra le proposte, anche quella di individuare tre giorni di vacanza, nell’anno scolastico 2016-2017, per le scuole di ogni ordine e grado, nonché di promuovere nelle scuole attità formative legate alla montagna e agli sport della neve e del ghiaccio.