c orsoBisogna fare qualcosa e subito. Ma soprattutto bisogna agire in più fronti e a più livelli.

La barbara aggressione al notaio Gianluigi Bailo, i cui particolari potete leggere in altra parte del giornale, apre inevitabilmente una profonda riflessione sul grado di sicurezza che esiste a Tortona.

Naturalmente non ce l’abbiamo con le forze dell’ordine: nessun giornale riporta con dovizia i tanti successi ottenuti da carabinieri, polizia, finanza e vigili urbani come facciamo noi, dando ampio spazio ai vari interventi attuati per garantire sicurezza, ma è evidente che la situazione ha raggiunto il limite e questa aggressione rischia di essere lo spartiacque.

Non è possibile che alle 11 di sera un uomo venga aggredito sotto cassa in pieno centro storico per rubare pochi spiccioli e non è possibile che venga anche massacrato di botte da qualcuno che impunemente agisce perché sa che forse può farlo, perché sa che se anche verrà preso difficilmente gli verrà contestato il tentato omicidio.

Vero che Carabinieri, Vigili e Polizia non possono essere dappertutto, ma anche i malviventi leggono i giornali e sanno che le forze dell’ordine a Tortona, come in ogni altra città italiana sono sotto organico, sanno le pattuglie presenti sul territorio sono risicate per cui è facile poter agire con molte probabilità di passarla liscia.

Troppo pochi deterrenti per impedire a ladri, rapinatori vandali, spacciatori e tanti altri di agire.

Ma se la leggi   italiane sono troppo blande e se i giudici liberano forse troppo facilmente i delinquenti individuati ed arrestati da Polizia e carabinieri forse l’unica cosa da fare è quella di aumentare i controlli il più possibile, in modo che anche questo possa fungere da deterrente.

Le idee possono essere diverse, come ad esempio dedicare i Vigili urbani un po’ meno ad elevare multe ma ad aumentare il controllo sul territorio, assumere se possibile qualche vigile urbano in più, effettuiate il terzo turno di notte fino all’una non solo saltuariamente ma fisso, ma soprattutto effettuare “ronde legalizzate” cioè utilizzare ex militari in pensioni dotati vi apposita divisa in modo siano riconoscibili, oltre a tutta una serie di azioni per aumentare la sicurezza percepita non solo dai cittadini ma anche dai malviventi e soprattutto la sicurezza partecipata.

Se non facciamo nulla dopo questo gravissimo episodio di aggressione in pieno centro storico, Tortona rischia veramente di diventare terra di nessuno alla mercé di ladri e banditi.

 16 febbraio 2015

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