Scioccante. Non c’è altro aggettivo per definire la situazione in cui si trova il campo nomadi di Tortona. Una situazione che emerge dalla relazione che la dirigente dei Servizi Sociali del Comune, Luisa Iotti, ha pubblicamente fatto davanti alla Commissione Ambiente e Sicurezza ammettendo che i nomadi, non solo non pagano l’acqua, ma neppure i rifiuti, e vivono di espedienti, di lavori abusivi. Sono aiutati dal Comune di Tortona ma   si risentono se vengono controllati da Vigili e Carabinieri.

Dalla riunione della Commissione è emerso chiaramente che la situazione al Campo nomadi lungo la strada provinciale per Castelnuovo Scrivia sembra fuori controllo. Gli ultimi sopralluoghi da parte di Vigili urbani e Carabinieri sono avvenuti nel 2011, ma da allora – salvo casi eccezionali che però non sono emersi – queste forze dell’ordine non possono più entrare nel campo nomadi per i controlli di routine “perché l’ultima volta – ha detto Luisa Iotti – i nomadi si erano lamentati ritenendo l’azione lesiva dei loro diritti e così la competenza dal 2011 è passata in capo ai servizi sociali del Comune, cioè a noi.”

Dalla riunione è emerso che funzionari e politici delle precedenti amministrazioni avrebbero più volte violato il regolamento attualmente in vigore che disciplina il funzionamento del campo.

Un regolamento che prevede siano gli stessi nomadi a pagare le utenze come acqua potabile e rifiuti, cosa che non hanno mai fatto perché il Comune ha intestato a se stesso queste utenze.

 

LUISA IOTTI SPIEGA COME VIVONO I NOMADI

Il campo nomadi, inoltre, può contenere fino ad un massimo di 90 ospiti, ma attualmente, come confermato dall’ultimo censimento del 2013, ne ospita più di 150.

Luisa Iotti è stata chiamata in Commissione perché si stava discutendo dei 97.223 euro di acqua consumata dai nomadi e fatturata a carico del Comune, ma alcune sue affermazioni circa la situazione in cui vivono gli ospiti del campo, ha lasciato allibiti i presenti.

Il campo nomadi lungo la strada provinciale per Castelnuovo Scrivia è in funzione da 14 anni, ma gli allacciamenti dei contatori dell’acqua a carico dei nomadi, per stessa ammissione della Iotti, non sono mai stati fatti: “Ci sono dei problemi legati alle perdite di acqua e ai costi – ha detto lòa dirigente alla Commissione – e comunque una parte del debito viene pagata ogni anno dall’Ato6 con un fondo che viene destinato alla Caritas per la sostenibilità idrica (i poveri che non possono pagare – ndr). Il 2014 però sarà l’ultimo anno che la Caritas erogherà questa somma al Comune.”

“Per quanto riguarda i rifiuti che non pagano – ha aggiunto Luisa Iotti nella relazione verbale alla Commissione – loro si lamentano che nei bidoni arrivano rifiuti da fuori.”

Poi arriva il racconto di come vivono queste persone: “Innanzi tutto – ha aggiunto Luisa Iotti – ricordo sono Sinti e che sono, a tutti gli effetti, cittadini italiani con regolare cittadinanza. Fino al 1998 erano veri e propri nomadi nel senso che si spostavano, oggi sono diventati stanziali. E vivono a Tortona da molto tempo. Abbiamo provato a suggerire loro di abitare nelle case di via Saccaggi che avremmo messo a loro   disposizione ma hanno rifiutato. Vogliono rimanere nel campo e vanno fieri della loro diversità. Alcune donne vendono abusivamente dei fiori, ma la maggiorparte sono casalinghe, mentre gli uomini come dicono loro ‘vanno per ferro’ cioè raccolgono materiale e rifiuti ferrosi con i camion che hanno a disposizione, ma siccome è un’attività non legittima, a volte vengono fermati dalle forze dell’ordine che gli sequestrano i mezzi. I giovani nomadi, invece, sono inseriti in un programma statale di aiuti. Tengo a precisare che si tratta persone che hanno una diversa cultura e che non costituiscono un grosso pericolo sociale. Per evitare discriminazioni nei loro confronti, però, sarebbe ora che si smettesse di chiamare la zona in cui abitano campo nomadi, ma semplicemente area attrezzata per i Sinti”.

22 ottobre 2014

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