Certo sembra scontato dire che non si  è trattato di una cerimonia banale.  Quantomeno scontato per chi ne è coinvolto, per chi la vive in prima persona, per chi è presente con un ricordo ancora intatto.

Diventa meno banale se a dirlo sono le persone che non arrivano in prima battuta, per coloro presenti non in prima fila, che si contano dopo le autorità e i familiari. E che dimostrano così un coinvolgimento reale e commosso.

Domenica mattina i vertici di Amias hanno intitolato l’impianto di depurazione di Cassano Spinola a Moreno Bottazzi, novese, gestore della struttura situata vicino al torrente Scrivia, mancato dopo una lunga malattia, il febbraio scorso, a 52 anni.

Per le tante persone raccolte attorno alla targa, scoperta dai familiari, Moreno era un collega, un amico, un uomo che ha saputo regalare a ognuno un motivo bello per ricordalo.

E un motivo per essere lì, per esserci davvero. E forse sta proprio in questo, al di là degli indiscussi meriti professionali,  la ragione della dedica  ufficiale. Solo una manciata di mesi dalla scomparsa, un inquadramento lavorativo non di prima dirigenza,  ma la possibilità per come si è vissuto, per come si è stati, di non essere dimenticati.

I ringraziamenti, a chi ha deciso e voluto l’intitolazione,  sono, quindi, tanto necessari quanto veri.

Perché niente è stato scontato in una giornata così.

 La moglie Doriana e la famiglia Bottazzi


21 settembre 2014