ospedale - IDirettore,

ho letto sul giornale “La Provincia Pavese” del 16 settembre scorso un interessante articolo inerente le liste di attesa in ambito sanitario, in particolare per quegli esami strumentali e quelle visite con tempi piu’ lunghi, ma non solo naturalmente, e quanto dalla Regione Lombardia attivato per ridurre il fenomeno comune a tante altre Asl.
L’iniziativa “ambulatori aperti la sera”, da ottobre anche la domenica, risolvera’ il problema delle lunghe attese almeno per i lombardi ed i piemontesi confinanti? Il tempo lo dira’ con piu’ precisione, certo pero’ che l’iniziativa mi parrebbe di alto profilo e degna di essere presa in considerazione laddove il problema e’ sempre e solo oggetto di tavoli ed incontri che non risolvono nulla o quasi. Sono anni ormai che i manager piemontesi, assessori alla sanita’ compresi naturalmente, parlano del problema ma il risultato e’ che sempre piu’ piemontesi, in particolare quelli confinanti con la lombardia, si rivolgono alle strutture lombarde incrementando il fenomeno della mobilita’ sanitaria, problema documentato anche su questo giornale ultimamente. Problema per le nostre strutture perche’ se sotto o meno utilizzate rischiano la chiusura per i costi senza copertura.  I numeri questo dicono ed i numeri, a differenza delle frasi fatte e degli aggettivi
roboanti senza riscontri concreti, non mentono mai.

Mi permetto sottoporre questo tema a coloro che, a margine della festa democratica a Tortona, sabato prossimo discuteranno sui “tempi duri per la sanita’ tortonese”. Tempi sempre piu’ duri per noi naturalmente anche se altrove nessuno se la ride.
La Regione Piemonte ha in cantiere iniziative come questa? O dobbiamo supporre che i manager lombardi sono piu’ all’altezza dei loro incarichi dei nostri?

La saluto cordialmente.

Lettera firmata


18 settembre 2014