affittasiSi chiamano unità locali e sono le singole unità produttive come fabbriche, officine, laboratori, botteghe ed altro. La città di Valenza è quella che ha sofferto di più la crisi e quella in provincia di Alessandria che ha registrato il maggior depauperamento di queste attività.
Risulta da un indagine della Camera di Commercio di Alessandria che prende in esame il numero delle unità locali presenti sul territorio negli ultimi otto anni, cioè dal 2006 ad oggi.
Per unità locali si intendono
Valenza ha perso, il 7,6% delle unità produttive passando da 4.070 unità agli attuali 3.763 con una diminuzione di 307 attività.
Ma se Valenza piange, le altri non ridono. Dopo Valenza, infatti, a soffrire maggiormente la crisi è il territorio acquese con una diminuzione dei unità produttive del 5,1% (da 6.814 a 6.462) e poi il Tortonese con un calo del 4.6%. A Tortona e dintorni, infatti le unità produttive sono passate da 9.152 a 8.724.
Quarto posto per Ovada con il 4,4% dove le unità da 3.895 sono passate a 3.723, segue poi casale Monferrato con il 3,2% in meno (da 9.740 a 9.422).
Sembra una crisi diffusa in tutta la provincia, ma non è così, perché ad Alessandria, ad esempio, malgrado il dissesto la situazione è abbastanza stabile e negli ultimi anni la perdita è stata solo dello 0,5% (da 15.610 a 15,521) e Novi Ligure va addirittura in controtendenza: le unità locali negli ultimi anni sono passate da 8.324 a 8.577 con un incremento del 3%. La crisi forse non è dappertutto.

25 agosto 2014