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Denise Pipitone

Vito e Nazareno Lentini due fratelli che gestivano un albergo di Tortona sono stati chiamati in causa, mercoledì durante il processo che si sta svolgendo nel Tribunale di Marsala (Trapani) contro Jessica Poluzzi accusata di aver sequestrato la sorellastra Denise Pipitone il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo.

Per spiegare la scomparsa della bambina, mai più ritrovata, l’avvocato Fabrizio Torre, uno dei legali di Jessica, nell’arringa conclusiva si sforza di smontare punto per punto la ricostruzione del PM, che hanno chiesto la condanna a 15 anni, il massimo previsto per rapimento di minori, e punta il dito contro una fantomatica donna che secondo lui potrebbe aver preso Denise.

L’avvocato ha citato varie segnalazioni arrivate il giorno della scomparsa e in quelli a seguire. In particolare, ha parlato di una donna sui 35 anni, a bordo di un’auto con una bambina di circa 4-5 anni che arrivò in quel periodo a Tortona. La segnalazione arrivò 5 giorni dopo il sequestro da parte di due fratelli tortonesi: Vito e Nazareno Lentini.

“Riferirono ai carabinieri -prosegue Torre- che una donna sui 35 anni era giunta il 3 settembre 2004, al termine di un lungo viaggio, all’albergo di uno di loro per chiedere una stanza. Dicono che la donna aveva un accento siculo e che era agitata e stanca. A insospettirli il fatto che la donna ripetesse di avere bambina una con sé. La piccola, sui 4-5 anni, era in auto, aveva la cintura di sicurezza allacciata e con entrambe le mani cercava di togliersela”

 19 giugno 2013